Il mio ha sessant'anni.
E li dimostra.
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento.
E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama". Vangelo di Luca.
Le casette per il presepe le costruì per me il babbo nei primissimi anni cinquanta. Inziava a lavorare a ottobre, ogni sera, dopo il lavoro, insieme all'amico Ettore. La mia preferita è sempre stata quella più grande, con la scala laterale. Si è perduto il parapetto del balcone ed anche la statuetta che sistemavo sempre in quel punto, l'omino della polenta. Anche il piccolo ponte, il somarello con il carico di farina, il mulino,...chissà dove sono finiti. Mi rimane qualche casetta di compensato tagliata a traforo e assemblata con colla da falegname; osservandole ne sento ancora l'odore. Mi rimane una manciata di figurine di cartapesta. Mi rimane la memoria di un uomo taciturno , poco espansivo e buono, che sapeva carezzare con lo sguardo.