Giurista, rappresentante della comunità Arbereshe italiana, figura di spicco sulle tematiche costituzionali, Stefano Rodotà non è certo digiuno di una fervente attività politica.
Militante del PCI negli anni ottanta, e del PDS, del quale sarà il primo presidente, Rodotà ricopre cariche istituzionali di alto profilo, come la vicepresidenza della Camera nel 1992 – con presidenza di Scalfaro – e l’appartenenza a diverse Commissioni parlamentari per affari costituzionali. Nel 1989 siede al Parlamento Europeo. Dal 1997 al 2005 ricopre per primo la carica di Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali; attento alle questioni della rete, nel 2010 presenta all’Internet Governance Forum una proposta per portare in commissione Affari Costituzionali l’adozione dell’articolo 21bis, che recita “Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”.
A chi piacerebbe? Rodotà è uno dei nomi proposti dalla base del MoVimento 5 Stelle con le sue Quirinarie via internet; un nome che potrebbe trovare l’accordo di Pd- 5Stelle alle votazioni, e che potrebbe essere accettato anche dal Pdl, che per ora tace sulla questione.
Foto Alessio Jaccone, licenza CC BY-NC-SA, modificata