Magazine Africa

Pressioni interne(Unione Africana) e esterne (Canada) perché in Burkina Faso Isaac Zida restituisca il potere ai civili

Creato il 05 novembre 2014 da Marianna06

 

336260-mano-azienda-penna-di-fronte-schermo-del-computer-con-mouse-e-tastiera--rappresenta-il-lavoro-svolto

 

Tre presidenti africani sono in viaggio verso Ouagadougou con un messaggio chiaro da consegnare al nuovo ‘uomo forte’ del Burkina Faso, il luogotenente colonnello Yacouba Isaac Zida: consegnare il potere ai civili entro 15 giorni per evitare sanzioni da parte dell’Unione Africana.

Previsto per oggi l’incontro tra Zida e il capo di Stato del Ghana, John Dramani, in qualità di presidente di turno della Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas), accompagnato dal suo omologo nigeriano Goodluk Jonathan e dal senegalese Macky Sall.

Una visita già preparata dagli emissari della ‘troika’ Unione Africana, Onu e Cedeao, finalizzata anche alla preparazione del vertice dell’organizzazione dell’Africa occidentale in agenda per domani ad Accra, al centro del quale ci sarà la crisi in Burkina Faso.

Una minaccia di sanzioni presa sul serio a Ouagadougou per il potenziale rischio di isolamento sulla scena continentale ed internazionale e per le possibili ripercussioni negativi in termini economici e di aiuti allo sviluppo da parte dei donors, il cui contributo è cruciale a sostegno di uno dei paesi meno sviluppati del pianeta.

Ieri sera il Canada ha annunciato la sospensione della cooperazione umanitaria con il Burkina Faso.

“Alla luce della situazione attuale, non è più possibile fornire assistenza allo sviluppo versando direttamente i fondi al governo burkinabe in quanto non abbiamo alcuna garanzia che verranno spesi in conformità con gli impegni presi” ha detto il ministro canadese per lo Sviluppo internazionale, Christian Paradis.

Tra il 2012 e il 2013 il Canada ha versato aiuti al paese africano per circa 35,6 milioni di dollari.

“I fondi saranno nuovamente versati quando il governo di Ottawa sarà sicuro che il potere verrà restituito ad un’autorità civile e legittima” ha aggiunto Paradis.

In base alla Costituzione del Burkina Faso, in caso di dimissioni del capo dello Stato è la seconda carica istituzionale, cioè il presidente dell’Assemblea nazionale (parlamento), a dover assumere la guida del paese.

A poche ore dall’arrivo dei tre presidenti africani e dopo due giorni di consultazioni con tutte le ‘forze vive’ della nazione – partiti politici di maggioranza e opposizione, società civile, capi tradizionali e sindacati – il luogotenente colonnello Zida si sarebbe impegnato a “consegnare il potere ai civili entro due settimane”.

Una garanzia data durante i colloqui avuti col capo dei Mossi, la principale comunità del paese, ma anche col presidente della confederazione dei sindacati, Joseph Tiendrebeogo.

Dopo l’incontro con Zida, il re dei Mossi ha dichiarato di aver chiesto ai militari di “fare tutto il possibile per avviare un processo di pace nel paese poiché tutti vogliono la pace”. (Fonte MISNA)

   

Part-PAR-Par8020183-1-1-0

                 

 

                                  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :