Prestiti in diminuzione, allarme Bankitalia dopo i dati di agosto

Da Mrinvest

Ancora prestiti in diminuzione e Bankitalia lancia un appello alle banche: comprate meno BTp e fate più prestiti a famiglie e imprese.

Anche nello scorso mese di agosto si sono registrati prestiti in diminuzione: le banche concedono sempre meno credito a famiglie e imprese. Lo dimostrano i numeri della Banca d’Italia, secondo cui i prestiti alle imprese non finanziarie sono scesi del 4,6% e quelli alle famiglie (mutui inclusi) del 1,2% su base annua.
Le cifre di Via Nazionale sono in linea con i dati preoccupanti divulgati dal Centro Studi di Unimpresa, secondo cui tra agosto 2012 e lo stesso mese del 2013, i prestiti in diminuzione delle banche a imprese e famiglie in Italia risultano di 52,1 miliardi di euro (da 1.485,8 a 1.433,7 miliardi), con una contrazione pari al

3,51%. Nello stesso tempo i BoT e i BTp in pancia alle banche sono cresciuti di 80 miliardi, portandosi da 316 a 396 miliardi, record di sempre.

Chi sono i più colpiti.

In particolare, i prestiti in diminuzione verso le imprese ammontano a 45,5 miliardi, scendendo da 875,5 a 830 miliardi (-5,20%), mentre quelli alle famiglie sono passati da 501,3 a 498 miliardi, per un calo di 3,3 miliardi (-0,66%). In calo anche i prestiti verso le imprese familiari, da 98,7 a 95,6 miliardi (-3,09%). Colpite, infine, anche le onlus, i cui finanziamenti ottenuti si sono ridotti di 249 milioni (-2,44%), passando da 10,1 a 9,9 miliardi.

Ci sarà un altro intervento della Banca Centrale Europea?

A poco, quindi, vale l’annuncio della BCE che presto potrebbe attuare un terzo intervento Ltro (Long term refinancing operation – piano di rifinanziamento a lungo termine), similmente a quelle di fine dicembre 2011 e fine febbraio 2012, con cui le banche italiane ottennero finanziamenti a tre anni al tasso dell’1%. La liquidità, però, non è stata impiegata per concedere prestiti a famiglie e imprese, ma per acquistare titoli di Stato, di gran lunga più sicuri e molto remunerativi, di fatto a rischio zero.

Ancora perdite per le banche?

Ma le esigenze di ricapitalizzazione delle banche italiane, che secondo il Fondo Monetario potrebbero subire perdite fino a 125 miliardi entro il 2015, dovute al deterioramento dei crediti corporate, non giocano in favore di un’attesa di miglioramento a breve nelle erogazioni di credito.
Dunque, prestiti in diminuzione e, nonostante gli appelli di Bankitalia, i numeri dicono che il credit crunch peggiora.


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