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Pretoria (Sudafrica)/ Piacciono le "township" e vanno forte ma sono carenti di servizi di base

Creato il 15 novembre 2014 da Marianna06

 

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“Il boom delle township sudafricane”: con questo titolo la testata Business Report descrive la trasformazione di quelli che erano gli insediamenti urbani dei poveri (in particolare neri) prima e durante l’apartheid in quartieri borghesi, abitati attualmente dalla nuova classe media del paese.

Luoghi come Mamelodi, nell’area di Pretoria, dove villette unifamiliari dai colori pastello cominciano ad affiancarsi a case più modeste.

Oppure non si disdegna Soweto – simbolo della lotta all’apartheid, nei pressi di Johannesburg, – dove è sorto il grande Maponya Mall, centro commerciale con più di 200 tra negozi, ristoranti e altre attività, compreso un cinema.

Tuttavia anche la trasformazione delle township non ne ha cancellato del tutto i lati problematici: la popolazione continua a trasferirsi qui dalle campagne.

E ciò provoca un’espansione dei cosiddetti ‘insediamenti informali’, creati senza autorizzazione.

Anche la fornitura dei servizi di base lascia comunque più a desiderare che nelle città.

Lo stesso Maponya Mall di Soweto subisce frequenti interruzioni di corrente, così come molte case che non possono essere servite da una rete elettrica vecchia e sovraccarica.

L’espansione dei centri commerciali – di cui Maponya è solo uno dei molti esempi – crea poi problemi a una fetta della popolazione: quella composta dai proprietari degli “spaza shop”.

Questi sono piccole attività commerciali a conduzione familiare, il cui numero è stimato in un milione e mezzo in tutto il Sudafrica.

Forti restano anche il problema della violenza e quello della miseria in quanto almeno il 60% della popolazione che vi abita non ha lavoro.

 

                       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

     

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La carta stradale (sopra) indica la località di Mamelodi nell'area di Pretoria.


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