Prevenzione rischio terremoto, applicare le norme nei centri storici

Da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

Il 20 aprile 2012, esattamente un mese prima che il terremoto colpisse con la prima scossa l’Emilia Romagna, l’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha presentato lo “Studio propedeutico all’elaborazione di strumenti d’indirizzo per l’applicazione della normativa sismica agli insediamenti storici”. Si tratta di un documento molto utile, ritornato purtroppo di attualità in seguito agli eventi sismici verificatisi in Emilia.

Lo studio propedeutico ha lo scopo di promuovere e stimolare una politica di prevenzione sismica attiva a livello di insediamenti storici, concepiti come una componente vitale dei centri urbani.

Lo Studio è il risultato della prima fase dell’attività di un Gruppo di lavoro specifico istituito presso il CSLP il 6 settembre 2010, con la finalità di effettuare una ricognizione delle problematiche connesse all’applicazione della normativa sismica negli insediamenti storici e di costituire una guida alla redazione di strumenti di indirizzo normativo non cogenti, incentrata sul peculiare rapporto tra l’esigenza della conservazione dell’originario tessuto urbano ed edilizio degli insediamenti storici e la necessità di conseguire anche in tali ambiti adeguati livelli di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche.

L’impostazione della problematica così come viene presentata nel documento (si vedano sotto i Criteri generali) risulta in linea con le strategie definite dalla recente Raccomandazione dell’Unesco sul “Paesaggio storico urbano”, adottata il 27 maggio 2011, che ha introdotto un nuovo approccio alla “conservazione urbana”.
I contenuti dello Studio sono in piena sintonia con i disegni di legge per la riqualificazione e il recupero dei centri storici e dei borghi antichi, attualmente all’esame delle competenti Commissioni parlamentari, nonché con le Linee Guida relative a “Una nuova politica per la riqualificazione funzionale delle città e per il rilancio dell’edilizia” (Allegato Infrastrutture 2013-2015 del Programma nazionale di Riforma – Cap. 3 del Documento di Economia e Finanza DEF 2012).

Criteri generali
Per l’elaborazione del documento un riferimento essenziale è rappresentato dalla Direttiva P.C.M. 9.2.2011 “Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al DM delle infrastrutture e trasporti 14.1.2008”.
Infatti, ha spiegato il presidente del CSLP Francesco Karrer, tra i criteri generali posti a base dello studio qualli di maggior rilievo sono:
- quelli connessi alla necessità di contemperare le esigenze di sicurezza, intesa come tutela dell’incolumità, in particolare dal punto di vista sismico;
- quelli relativi alle esigenze di sostenibilità ambientale degli interventi, anche in relazione al loro impatto sociale ed economico e quindi alla loro effettiva fattibilità;
- la necessità di salvaguardare il patrimonio edilizio e urbano di valore storico e documentario anche non specificamente vincolato.

Per questo è stato scelto un approccio metodologico multidisciplinare di tipo sistemico, esteso anche alle discipline urbanistiche, basato sul concetto di “vulnerabilità sismica urbana”, che ha comportato l’introduzione di principi e categorie applicabili all’ambito urbanistico a partire delle categorie utilizzate nelle Norme tecniche per le costruzioni 2008, con il conseguente innesco di nuovi processi conoscitivi e valutativi.

Nell’immagine: particolare della fontana di Piazza Duomo a L’Aquila


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