Preview NBA: Pacific Division 2015/16

Creato il 23 ottobre 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE

Northwest Division Atlantic Division

Pacific Division Central Division

Southwest Division Southeast Division

Tanti riflettori puntati sulla Pacific Division in questa stagione 2015-16. Il primo motivo è che ci sono i Golden State Warriors, i campioni NBA 2015 con l’MVP in carica Stephen Curry: sanno che confermarsi sarà più difficile che vincere la prima volta ma fino a prova contraria sono loro i favoriti e la squadra da battere. Il secondo motivo riguarda i Los Angeles Clippers: con la conferma di DeAndre Jordan e l’arrivo di Paul Pierce e Lance Stephenson, più altri pezzi per il supporting cast, secondo alcuni sono i favoriti per il titolo anche perché questo gruppo con Paul e Griffin è lì da diversi anni e non è ancora riuscito ad arrivare nemmeno alla finale di Conference: serve un acuto altrimenti bisognerà pensare a cambiare qualcosa di molto sostanzioso.

Il terzo motivo è Marco Belinelli. La guardia bolognese ha deciso di firmare un ricco contratto con i Sacramento Kings che hanno trattenuto due potenziali crack come DeMarcus Cousins e Rudy Gay e hanno aggiunto l’estro di Rajon Rondo: è un gruppo di enorme talento che può essere la sorpresa o può implodere facendo parecchi feriti. Il quarto motivo è Kobe Bryant: questa sarà la 20esima stagione del Black Mamba, tutte in maglia Lakers. Impossibile pensare ai playoffs nonostante del discreto talento giovane a roster ma l’augurio è che il 24 possa concludere il suo percorso senza infortuni e godendosi ogni match (sempre che smetta davvero…). Ci sarebbero anche i Phoenix Suns che però, nonostante l’arrivo di Tyson Chandler e la conferma di Brandon Knight, sembrano destinati ad una annata anonima.

Il ranking della Pacific Division


1 – GOLDEN STATE WARRIORS

I Golden State Warriors ripartono con la consapevolezza di essere i campioni NBA in carica e di avere un sistema rodato che nella passata stagione ha chiuso la regular season col miglior defensive rating e il secondo miglior offensive rating dietro ai Clippers. Confermarsi è sempre difficile, soprattutto per una questione di motivazioni dopo che Stephen Curry ha raggiunto il livello più alto della sua carriera e che Draymond Green si è conquistato il contratto della vita. Si attendono ulteriori miglioramenti da Klay Thompson e Harrison Barnes e conferme dai sorprendenti Ezeli e Livingston. L’unica novità è Jason Thompson, lungo di buon atletismo arrivato nella trade che ha portato David Lee, uno dei pilastri della squadra e miglior amico di Curry, ai Boston Celtics. Sono ancora da titolo ma l’Ovest è più selvaggio che mai.


2 – LOS ANGELES CLIPPERS

Potrebbe essere arrivata l’ora del “adesso o mai più” per i Los Angeles Clippers! L’anno scorso, dopo aver fatto fuori gli Spurs in 7 gare, sembravano pronti per volare verso le Finals e invece si sono suicidati al secondo turno coi Rockets. L’estate è stata ricca di cambiamenti e anche colpi di scena: nuovo logo e nuove maglie, l’arrivo di Lance Stephenson, Paul Pierce, Josh Smith e altri pezzi come Wes Johnson e Pablo Prigioni, la partenza di Matt Barnes, la conferma di Jamal Crawford nonostante i rumors di mercato e la saga DeAndre Jordan, rimasto dopo il putiferio scatenato per aver dato e poi ritirato la promessa di firma con Dallas. La sostanza è che i Clippers escono più forti da questa offseason, con Chris Paul e Blake Griffin stelle designate e riconosciute. Hanno tanto talento e parecchia gente in grado di essere decisiva: se tutte le menti si allineano secondo le direttive di Doc Rivers, potrebbero riuscire davvero a conquistare il titolo.


3 – SACRAMENTO KINGS

Marco Belinelli ha accettato i tanti soldi messi sul piatto da Vivek Ranadivè (oltre 19 milioni di dollari per 3 anni) e si è messo al servizio dei Sacramento Kings. Per talento tecnico, fisico e atletico sono assolutamente da corsa per un posto ai playoffs, anche nella selvaggia Western Conference. Il problema è amalgamare un gruppo molto eterogeneo e con personalità ben sopra le righe: dopo i problemi emersi l’anno scorso tra DeMarcus Cousins, la stella della squadra, e coach Karl, ferite suturate con grande difficoltà, in estate si è deciso di aggiungere un play molto “particolare” come Rajon Rondo che, dopo le prime gare di preseason ha detto testualmente del già citato Karlil nostro rapporto non è molto buono, abbiamo già discusso diverse volte“. Il problema è questo perchè il roster è notevole e molto profondo, considerato che ci sono anche i vari Caron Butler, Koufos, Casspi, McLemore, Collison, il rookie Cauley-Stein e due vogliosi di farsi vedere come Seth Curry e James Anderson, reduci da una grande annata in D-League e Eurolega rispettivamente.


4 – PHOENIX SUNS

E’ molto difficile capire quale sia la strada intrapresa dai Phoenix Suns. Lo scorso anno l’esperimento dei tre piccoli – Dragic-Bledsoe-Isaiah Thomas – è naufragato dopo pochi mesi, in estate hanno rifirmato Brandon Knight, tenuto Bledsoe e preso un rim protector come Tyson Chandler, ma il piano si è arenato senza la firma (difficile ma sperata) di LaMarcus Aldridge. Come se non bastasse è esplosa la grana Markieff Morris che aveva chiesto la trade dopo che il gemello Marcus era stato ceduto a Detroit, grana che ora sembra momentaneamente disinnescata. Il problema di questi Suns è che sono troppo buoni per arrendersi al tanking e giocare per la Lottery ma non abbastanza forti per giocarsi i playoffs, soprattutto a Ovest. La speranza è che in questo limbo coach Hornacek riesca a far crescere Alex Len e a dare spazio a talenti come TJ Warren, Aaron Goodwin e soprattutto Devin Booker, guardia purissima da Kentucky scelta all’ultimo Draft.


5 – LOS ANGELES LAKERS

Non si può non parlare dei Los Angeles Lakers senza citare Kobe Bryant. Il Black Mamba inizia la sua 20esima (e quasi sicuramente ultima…) stagione della carriera, tutte con la maglia gialloviola coi quali al termine dell’annata si esaurirà anche il ricco contratto. Per lui sarà un’annata difficile perchè la squadra non sembra attrezzata per vincere più di una trentina di gare. La speranza è che Kobe resti sano e si gode ogni attimo possibile, mettendosi alle spalle gli infortuni delle ultime stagioni. L’obiettivo di coach Scott è dare spazio ai giovani rampanti come D’Angelo Russell, seconda scelta assoluta dell’ultimo Draft e leader designato del post Bryant, il pivot Julius Randle e l’esterno Jordan Clarkson, estremamente interessante nel finale della passata stagione. Gli arrivi di Lou Williams, Roy Hibbert e Brandon Bass sono da scoprire in un contesto del genere, pur restando elementi di valore. E poi c’è Metta World Peace, sorprendente cavallo di ritorno dopo i mesi in Brianza a Cantù: farà da chioccia a Randle ma siamo certi che anche lui qualche cartuccia da sparare ce l’ha ancora e insieme a Bryant si toglierà qualche soddisfazione.