Previsioni oro: cosa accadrà dopo le novità “indiane”?
INVESTIRE IN ORO
L‘India ha rimosso le limitazioni alle importazioni di oro. Vincoli che furono introdotti due anni fa, e che potrebbero ora contribuire a rinvigorire i consumi del metallo prezioso da oltre confine. Contribuendo, altresì, a spingere verso l’alto il prezzo del bene rifugio per eccellenza, essendo il Paese il secondo importatore al mondo (primo fino al 2012, anno di introduzione dei vincoli di cui sopra). Ma sarà veramente così? Cerchiamo di vederci più chiaro, con un maggiore livello di approfondimento sulle “strategie” indiane e, soprattutto, sui riflessi che ciò potrebbe avere sulle quotazioni dell’oro.
Come sta andando l’oro
Partiamo con un primo elemento di considerazione. Nel corso dell’ultimo mese il prezzo dell’oro è calato di quasi 7 punti percentuali dopo aver toccato un massimo recente di poco più di 1.300 dollari l’oncia il 22 gennaio (il giorno in cui la Banca Centrale Europea affermò il varo del piano di quantitative easing, conferendo una rinnovata fiducia sui principali mercati finanziari dell’Eurozona, e non solo).
Ad ogni modo, nonostante lo scivolone delle ultime settimane, le quotazioni del metallo rimangono in crescita di più di 2 punti percentuali dall’inizio dell’anno ad oggi, premuto al ribasso dal rafforzamento del dollaro. Nonostante ciò, l’oro – oggi più che mai – sembra essere in grado di giocare un prioritario ruolo di bene rifugio. E il possibile acuirsi delle tensioni geopolitiche internazionali (con i fronti libici e ucraini che continuano a impensierire gli analisti) potrebbero fungere da leva per nuove elezioni del ruolo tradizionale del lingotto.
Cosa è accaduto in India
Fin qui, l’andamento dell’oro. Ma cosa è accaduto in India? Nella vasta area asiatica, una delle principali economie del Continente e, oltre tutto, vorace consumatore di oro, il governo ha scelto di abolire i vincoli all’import del metallo prezioso, che erano stati introdotti più di due anni fa al fine di contrastare l’incremento dei prezzi e il deficit delle partite correnti. Stando alla natura dei vincoli, la società importatrice di oro dove esportare almeno il 20% dell’oro importato.
Valutati i nuovi dati macroeconomici, con il livello dell’inflazione non più in grado di rappresentare un serio rischio, e con la Reserve Bank of India (la banca centrale del subcontinente) che in relazione a quanto sopra ha ridotto i tassi al 7,75% (- 25 basis points rispetto agli 8 punti percentuali precedentemente in vigore), il governo ha scelto di rimuovere le limitazioni all’import di oro, rimanendo l’obbligo del rispetto del 20% di export solo per le giacenze di metallo che erano state acquistate prima del 28 novembre 2014, e le restrizioni sulla vendita di oro e monete in oro per le banche.
Cosa accadrà al prezzo dell’oro
Non è facile cercare di comprendere cosa accadrà al prezzo dell’oro. Tutto lascia presagire, tuttavia, che l’impatto ci sarà, pur non rivoluzionario. Fino al 2012, d’altronde, l’India è stato il primo importatore di oro sul Pianeta, superata nel 2013 dalla Cina, solo dopo l’introduzione dei vincoli di cui sopra. L’impatto potrebbe tuttavia essere inferiore del previsto: anche se il vincolo è stato ufficialmente proposto, infatti, gli indiani hanno continuato a importare per via ufficiose, attraverso il mercato nero, l’oro utile da poter utilizzare nel settore della gioielleria.
Dunque, è possibile che l’oro possa beneficiare dell’allentamento delle norme in vigore all’interno del mercato subcontinentale, ma – probabilmente – in misura meno rilevante rispetto a quanto immaginabile.