Ho visto “Precious” parecchio tempo fa, visto che negli USA è uscito già da una vita mentre in Italia è stato distribuito nei cinema solo nell’ultimo weekend. Non lo dico per tirarmela, ma solo per segnalare come in rete oltre agli (pseudo) scoop di Wikileaks si possano anche trovare film in lingua originale (con sottotitoli italiani prontamente realizzati da qualche idolo e postati su siti come ItalianShare e ItalianSubsAddicted), senza dover per forza aspettare i porci comodi della distribuzione nostrana.D’altra parte “Precious” è solamente un film osannato in patria, un caso mediatico e cinematografico premiato al Sundance che ha avuto 6 nomination agli Oscar portandosene a casa 2, sponsorizzato da Oprah Winfrey e definito il primo film dell’era “obamiana”. Vi sembra uno di quei film importanti da distribuire subito?
Nonostante dalla visione sia passato del tempo, mi è però rimasto ancora un livido sullo stomaco. Perché questo film sa picchiare durissimo: “Precious” racconta la vita di Precious, una ragazzina afro “leggermente” sovrappeso nella Harlem degli anni ’80, un quartiere che certo non è il residenziale Wisteria Lane di “Desperate Housewives” (che oddio, la vita poi può essere un casino pure lì). Precious ha qualche difficoltà di apprendimento e quindi deve andare in una scuola per ragazze incasinate. Fosse solo quello il suo problema… Precious infatti ha anche due figli e li ha avuti dal padre che la stuprava. In più vive con una madre che la massacra di botte e le dà della puttana perché il padre preferiva scoparsi lei. Eh, lo so: life is sweet.
Un cazzotto in pieno stomaco, che picchia forte e dopo del tempo ancora fa male. Ma anche un film pieno di voglia di vivere, di forza di volontà, di coraggio e dignità. Una lezione di vita davvero precious.(voto 7/8)