Le maggiori possibilità di accedere al credito ne sono un esempio: le banche cominciano finalmente ad essere più flessibili e a non chiedere più requisiti assurdi per la concessione dei mutui (d'altronde i lavori fissi non esistono più ed anche i contratti a tempo indeterminato, con il Jobs Act, oggi concedono piena libertà di licenziare a tutti i datori di lavoro), mentre i finanziamenti prevedono costi e tassi d'interesse quasi azzerati: il tasso variabile oggi sta attorno all'1,5%, mentre il tasso fisso sotto il 2,5%.
La crisi ha portato i prezzi delle case inoltre ad un crollo abbastanza sostenuto, ovviamente più accentuato nelle zone meno richieste, ma avvertito bene anche nelle grosse città. Rispetto a 7-8 anni i prezzi sono scesi anche di oltre il 30%, e le persone e le famiglie hanno capito che se non fanno il grande passo oggi, difficilmente riusciranno a farlo in futuro (i prezzi hanno probabilmente toccato il minimo e puntare ad un'ulteriore deflazione dei valori potrebbe riservare sgradite sorprese), così da incentivare le compravendite.
Nonostante il calo dei prezzi delle case sia sinonimo di crisi economica poi, i primi segnali di ripresa stanno aiutando anche a livello psicologico le persone, donandogli finalmente fiducia per il loro futuro e quello di tutta Italia ed Europa.
Ma torniamo alle statistiche sul numero delle compravendite:
Napoli +21,2%
Milano +18,2%
Roma, +4,2%.
Un dato positivo è che risultano in crescita anche le vendite negli hinterland, le aree più colpite appunto dalla crisi immobiliare.
Anche voi state pensando di acquistare a breve un immobile?
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