Prezzi oro in rialzo su tensioni geopolitiche e dati Eurozona

Da Mrinvest

Prezzi oro in rialzo su tensioni geopolitiche e dati Eurozona
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Il barometro settimanale dell’oro ha evidenziato prezzi oro in ascesa. La chiusura di venerdi scorso ha registrato un prezzo di 1.309,66 dollari l’oncia dopo un’apertura di 1.293,88 dollari di inizio settimana, mostrando un aumento dell’1,22%, quasi in linea con quello espresso nella moneta unica. Infatti, per gli investitori dell’Eurozona, il prezzo del metallo giallo si è portato a 976,63 euro l’oncia dai 963,72 euro di lunedi scorso, con una crescita dell’1,34%, riflettendo un tasso di cambio abbastanza stabile tra euro e dollaro a quota 1,3411.
Nel 2014 l’oro si è rivalutato del 8,42% in dollari (da 1.208 a 1.309,66) e del 10,98% in euro (da 880 a 976,63).

Venti di guerra.

L’aumento dei prezzi oro è essenzialmente legato ai venti di guerra che soffiano in varie aree del mondo, dei quali il più importante è quello tra Russia e Occidente, in seguito all’ammassamento delle truppe russe ai confini con l’Ucraina deciso dal Presidente Vladimir Putin. E, oltre al conflitto tra Israele e Palestina, focolai di guerra sono esplosi anche in Siria, Iraq, Libia e Nigeria. Il presidente USA, Barack Obama, ha anche autorizzato i raid aerei contro le forze jihadiste in Iraq.

Segnali di crisi nell’Eurozona.

Prezzi oro in ascesa anche di fronte ad uno scenario davvero inquietante sulle difficoltà di ripresa dell’economia nell’Eurozona. Per quanto riguarda l’Italia, mercoledì scorso sono stati pubblicati i dati Istat del Pil del secondo trimestre, che hanno confermato che il nostro Paese è tornato in recessione tecnica – la terza dal 2008 – evidenziando un calo del Pil maggiore delle attese, pari allo 0,2% sul trimestre precedente ed allo 0,3% annuo.
Questi dati riflettono un’economia ormai in piena crisi da anni e la situazione sembra deteriorarsi anche nel cuore dell’Unione Monetaria, come in Germania, mentre la Francia è in stagnazione economica.

Ritorno ai beni rifugio.

La debolezza dell’Area Euro sta spingendo alla cautela gli investitori, che iniziano ad allontanarsi progressivamente dai titoli più a rischio come quelli delle quotate a Piazza Affari e dai titoli di Stato italiani. Al contrario, sui mercati è ritornata la propensione ad acquistare beni rifugio, tra cui il metallo prezioso, con conseguente aumento dei prezzi oro. Ma è corsa anche ai Treasuries americani e ai Bund tedeschi.


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