L’incompatibilità con il diritto comunitario e l’aumento del premio Rca
L’Ania, attraverso un comunicato ufficiale diramato dagli organi di stampa, sottolinea i passi indietro fatti in materia legislativa dall’attuale Parlamento. L’iter normativo è stato finora lungo e tortuoso: in breve, il disegno di legge “Concorrenza” sembrava inizialmente favorire le compagnie concedendo il risarcimento in forma specifica e permettendo alle stesse di controllare con maggior attenzione la riparazione Rca. Allo stesso tempo, anche le lesioni fisiche venivano ricontestualizzate. Dopo una prima approvazione, le suddette clausole sono però state eliminate (per la gioia degli assicurati) fino alla loro nuova reintroduzione nella proposta di legge più recente. Ciò è avvenuto a causa delle continue lamentele delle compagnie assicurative nei confronti dei parlamentari; le prime volevano, infatti, che la prima bozza di legge, ad esse favorevole, venisse approvata da Camera e Senato, così da ottenere i vantaggi fin qui citati. L’Ania evidenzia che tra le clausole introdotte, ve ne sono alcune totalmente incompatibili con il diritto comunitario; le stesse comporterebbero sanzioni al nostro Paese, in seguito al ricorso presso la Commissione Europea. Insomma, qualora non vi siano cambiamenti significativi, le compagnie assicurative italiane non potranno far altro che aumentare i prezzi della responsabilità per i rischi derivanti da danni procurati a persone o cose, contrariamente a quanto fino ad ora previsto.
Meno sinistri in Italia, ma premi Rca più cari
Se guardiamo alla media Eur
Per concludere, se la situazione dovesse rimanere di questo tipo, il 2016 vedrà un inevitabile aumento dei prezzi della Rca e nuovi sacrifici saranno chiesti ai già tartassati automobilisti italiani. Urge, da parte del Governo, assieme al Parlamento intero, un rapido confronto con le parti in causa, onde evitare una nuova stangata, che non farà di certo piacere agli assicurati del NORD, come del SUD.