Pricing e natura del conto economico

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Continuaimo a parlare di pricing con Alessandro Garro, formatore in area commerciale e marketing (www.formazionecommerciale.it), oggi viene trattata la tematica della natura del conto economico.
Il conto economico rappresenta il documento contabile fondamentale dell’azienda, base e sintesi di tutta l’attività budgetaria e di pianificazione.
Si tratta di un prospetto nel quale vengono dettagliati i ricavi e i vari costi di un determinato periodo al fine di ottenere, per differenza, i margini ottenuti, e alla fine il reddito di quel periodo. Se il conto economico si riferisce al passato si dice “consuntivo”, se è una previsione dell’andamento futuro ha nome “budget”.

Esso viene redatto sempre per l’insieme dell’azienda (è parte costitutiva del bilancio di esercizio), ma per una gestione manageriale efficace è necessario disporre di conti economici più dettagliati, articolati secondo il caso per prodotti (o linee di prodotti), segmenti di mercato, canali distributivi, arre geografiche, grandi clienti, ecc.
La prima voce del conto economico sono i ricavi. Si tratta delle vendite effettuate alla clientela in valore (fatturato lordo), di solito depurate da rimborsi effettuati dopo la vendita e resi (fatturato netto), e rappresentano la voce più semplice e immediata.
Dai ricavi vengono via via sottratti i vari tipi di costi: la sottrazione progressiva è il motivo per cui lo strumento si chiama “conto economico scalare”. I costi sottratti sono organizzati per natura del costo, ad esempio costi variabili o fissi, o per destinazione, ad esempio se sono costi di produzione o commerciali.
Questa prima parte del conto economico esprime la “gestione caratteristica” o “gestione industriale”, cioè il risultato economico della vendita dei prodotti o servizi al netto di tutto quanto è costato produrli e gestirli in azienda, e il risultato di questa prima serie di sottrazioni ha nome reddito operativo.
Il reddito operativo rappresenta il valore più importante per i manager di linea (operativi appunto), il cui compito consiste nell’assicurare una corretta ed efficace gestione industriale dell’attività di produzione e vendita dell’impresa, detta “gestione caratteristica”.
Gli strumenti operativi di pianificazione e controllo, primo fra tutti il piano di marketing, utilizzano infatti per il controllo economico un conto che finisce con il calcolo del reddito operativo.

Per la redazione del bilancio e il calcolo della redditività di tutte le operazioni eseguite dall’impresa nel suo insieme occorre continuare aggiungendo al conto economico altre voci successive, e scalare dal reddito operativo voci riferite alla gestione finanziaria, spesso decisiva per la redditività finale.
Si considerano i componenti finanziari e straordinari, tutto ciò che ha a che fare con gli interessi e con la gestione finanziaria in genere.
Non si tratta solo di un problema di rapporti con le banche, visto che gli oneri finanziari che l’azienda deve sostenere sono pesantemente influenzati dalle condizioni di pagamento concesse alla sua clientela, dalla consistenza del magazzino, dagli esborsi sostenuti per le spese normali e per gli investimenti.
Le componenti finanziarie possono anche essere positive (in tal caso si chiamano “plusvalenze”), quali ad esempio il ricavato della vendita di un fabbricato o della cessione di un brevetto.
Il risultato di tutte queste sottrazioni e addizioni dà il reddito lordo (o reddito prima delle imposte), a cui verranno poi sottratte le imposte.

Quello che resta alla fine è il reddito netto, o utile di esercizio.
Sebbene la natura del conto economico sia sostanzialmente semplice, trattandosi di una contrapposizione fra entrate e uscite (o "profitti e perdite"), le forme e le strutture che nella pratica si possono riscontrare sono estremamente varie e specifiche per ogni azienda.
La varietà si riferisce però soprattutto alla scelta delle voci da inserire nel conto, che ad esempio in aziende produttive si concentreranno sugli aspetti di produzione, mentre in aziende commerciali ridurranno i costi di produzione ad una unica voce (il costo di acquisto dei prodotti), o in aziende di servizi dettaglieranno i costi del personale, principale voce di costo di molte di queste aziende.
Quali che siano le scelte di dettaglio, le logiche e le regole sono uguali per tutti.
Il modello di conto economico più utilizzato per la gestione industriale e il budget è quello detto “a margine di contribuzione”; ce ne sono altri, ma sempre si parte dal fatturato netto e si termina con il reddito operativo, soltanto i costi vengono elaborati e aggregati diversamente. Ma di questo tema parlermo nel nostro prossimo appuntamento.
Per chi si fosse perso le precdenti puntate qui tutti i link:
1) Gestione del prezzo e conto economico
2) Gestione del pricing e valore

3) Fattori per la determinazione del pricing
4) Pricing: quale valore per l'acquirente?
5) Pricing: i sei obiettivi di un venditore
6) Pricing: l'offerta dei competitor
7) Pricing: costo industriale e logiche di calcolo
8) Pricing ed Elasticità della domanda

9) Pricing: gestione e dinamiche degli sconti
Per ulteriori informazioni visita il sito di Alessandro Garro

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