Prigionieri della speranza

Creato il 03 marzo 2014 da Massimo704

PRIGIONIERI DELLA SPERANZA

Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza! Anche oggi io ti dichiaro: Ti renderò il doppio” (Zaccaria 9:12)

Questo testo biblico offre l’opportunità per trarre verità attuali per ciascuno, in particolare per i giovani di oggi. Il capitolo nove del libro del profeta Zaccaria può essere diviso idealmente in due principali sezioni: nella prima il profeta annunzia un pesante e opprimente messaggio di giudizio contro le nazioni; nella seconda l’uomo di Dio rivolge un messaggio di speranza e conforto, per un futuro glorioso e pieno di benedizioni.

INVITO DIVINO

Il profeta rivolge ai deportati in Babilonia un invito incoraggiante e accorato: “Tornate alla fortezza”. Gli ebrei sono invitati a guardare con gioia verso la loro patria, verso Gerusalemme, la città di Dio; avrebbero dovuto guardarla come un luogo di rifugio sicuro per il loro futuro.

Anche noi giovani vogliamo tornare alla fortezza, vogliamo guardare e correre verso la nostra “città” di rifugio che è Gesù Cristo, il Signore! In Lui i giovani credenti potranno trovare riparo dalle insidie del mondo, protezione dagli assalti del diavolo; in Lui, solo in Lui possiamo trovare ciò di cui ha bisogno la nostra anima, infatti è scritto: “Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro” (Libro di Isaia 45:22).

A volte, nelle difficoltà della vita, i giovani sono propensi a cercare aiuto a destra e a sinistra, ma l’invito della Parola è di ritornare alla fortezza, al nostro Signore, sì perché: “il nome del Signore è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio (Libro dei Proverbi 18:10). Gesù è tutto per noi, Egli è “rocca, fortezza, rupe, scudo, potente salvatore, alto rifugio” (nel Salmo 18:2).

Sì, Gesù è una fortezza:

• per i giovani che si affidano a Lui. Lo stesso Dio che fortificò il giovane Daniele con i suoi amici, che protesse la fanciulla d’Israele, che aiutò Giuseppe, che usò Davide, che chiamò il ragazzo Geremia al ministero profetico, è ancora l’Iddio che vuole proteggere ogni giovane credente;

• per le giovani coppie. Il matrimonio tra due credenti non è una maledizione, ma una benedizione! Pur tuttavia, le coppie hanno un grande e costante bisogno di ritornare a Cristo, per godere della Sua benedizione nella vita matrimoniale;

• per i giovani che desiderano servire il Signore. Chiunque, perciò anche i giovani che desiderano servire il Signore in qualunque modo, anche come pastori, può contare sull’aiuto potente dello Spirito Santo. Dio ha un piano glorioso e stupendo per i servitori di ogni età, in special modo per i giovani! Servire Dio in Tutto l’Evangelo non implica popolarità né successo, ma necessita di fedeltà a Dio nella condotta e nell’annuncio della Parola.

I DESTINATARI

L’invito del profeta è rivolto ai “prigionieri della speranza”, ad un popolo che nutre aspettative, che attende fiducioso l’intervento divino. Dio liberi i giovani dalla prigionia della delusione sentimentale; dalla prigionia delle circostanze, della malattia, dello sconforto, della paura e dell’ansia; dalla prigionia del timore per il futuro della propria famiglia; dalla prigionia dei vizi e dei legami diabolici; dalla prigionia delle violenze subite. Dio può liberare da ogni forma di prigionia e fare di ciascuno dei “prigionieri della speranza”.

È necessario nutrire speranza, alimentare una santa aspettativa, credere che Dio è ancora potente a cambiare ogni situazione. La nostra speranza è che Egli continuerà a salvare i perduti; a battezzare con lo Spirito Santo; a chiamare al ministero; a guarire gli ammalati; a provvedere ogni giorno ai nostri bisogni; a consolare gli afflitti.

BENEDIZIONE PENTECOSTALE

I “prigionieri della speranza”, nel tornare alla “fortezza”, ricevono un preciso messaggio di benedizione: “Anche oggi io ti dichiaro: ti renderò il doppio”, oppure “oggi io ti annuncio, che darò a te beni grandi” (Vulgata). Non importa quanto sia difficile la nostra situazione contingente, quello che conta è che, se torniamo a Dio con tutto il cuore (tornate alla fortezza) e con delle aspettative (prigionieri della speranza), Egli ci visiterà dal cielo (ti renderò il doppio).

Noi crediamo fermamente che le benedizioni del futuro saranno maggiori rispetto a quelle del passato e che la gloria futura sarà più grande di quella realizzata nei giorni trascorsi. I giovani credenti desiderano, aspirano e bramano, proprio come il giovane Eliseo, una doppia benedizione. Non vogliamo vivere una vita cristiana da poveri, da indigenti, squallida, insufficiente, ma abbondante e vittoriosa, esuberante e ricolma di Spirito Santo. Ecco alcune condizioni per realizzare un’abbondante benedizione dal cielo:

• una profonda comunione con Dio. Rimanendo legati al nostro testo che ci ricorda di tornare alla “fortezza”, impariamo che per ricevere un’abbondante benedizione dobbiamo rimanere legati e uniti al nostro amato Salvatore;

• nutrire delle aspettative. I “prigionieri della speranza” devono aspettarsi qualcosa dal cielo;

• credere alle Sue promesse. Dobbiamo esercitare e utilizzare la fede, senza la quale non possiamo in alcun modo piacerGli.

Ai giovani e a te che stai leggendo la Parola rivolge il messaggio: “Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza! Anche oggi io ti dichiaro: Ti renderò il doppio” (Zaccaria 9:12). by Gioacchino Caltagirone. Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia