quando nel 1994 il piccolo e inquietante cavaliere nero lanciò la sua campagna virale e in pochi mesi creò un partito che vinse le elezioni per sempre, aveva fatto questo ragionamento da pubblicitario:
qual è un simbolo riconoscibile da tutti, senza appartenenze particolari che posso piegare a mio piacimento?
risposta: la bandiera italiana.
qual è uno slogan che dica tutto e niente e quindi rassicuri le casalinghe e gasi il manager?
forza italia.
e così nacque il partito pubblicitario del piccolo e inquietante cavaliere nero.
decise anche una frase che dovesse ricordare agli italiani “i bei tempi” e nello stesso tempo desse fiducia nel futuro.
“per un nuovo miracolo italiano”.
ora che il sogno si è trasformato in incubo, ora che i teatri chiudono, il cinema protesta, i direttori di beni culturali se ne vanno, pompei crolla, l’italia non conta nulla a livello internazionale, la malavita e la corruzione imperversano, il parlamento è solo un ostacolo aggirabile a colpi di voti di fiducia, il presidente della repubblica è costretto a mettere pezze istituzionali alla totale ignoranza istituzionale di chi ci governa, ora che tutto sta sbriciolandosi, forza italia ha cambiato nome.
forza italia si chiama “popolo delle libertà”.
e in effetti l’italia che vedo affacciata alla finestra con le bandiere tricolori per le vie di firenze dubito voti il piccolo e inquietante cavaliere nero.
chi in questi giorni appende un tricolore fuori dalla finestra cerca una dignità perduta nei residence delle puttane, un riscatto dal baciamano a gheddafi, legge la costituzione, chiede, forte, un’italia diversa, migliore, della quale smettere di vergognarsi.
e proprio quel piccolo, nero, inquietante cavaliere, che aveva provato a usare una bandiera tricolore, allora simbolo facile del qualunquismo, adesso tentenna, accetta e tollera i leghisti col fazzoletto verde al collo inneggiare a una padania che non c’è e non c’è mai stata.
proprio quel piccolo, inquietante, nero cavaliere, è passato da forza italia a serva italia.
e leggere su repubblica che il 42% degli italiani ancora lo voterebbero fa venire i brividi.