Prima che arrivi l’inverno

Creato il 31 ottobre 2013 da Seasunstories @seasunstories


I preparativi continuano a un ritmo febbrile. E’ l’adrenalina che ci mantiene così attivi, l’emozione di quello che verrà, la voglia di riprendere il viaggio. E poi arriva la pioggia che ci costringe in casa, sul divano. Ci ribelliamo, scalciamo come animali in gabbia nei pochi metri del salone, guardiamo il cielo come fossimo sciamani per capire quanto durerà, pensiamo a quanto c’é da fare fuori, non possiamo perdere una giornata intera di lavoro. Poi ci tranquillizziamo, il corpo si distende, rassegnato, in fondo grato per questo riposo forzato. L’inverno si avvicina lentamente. E’ in ritardo quest’anno, proprio come noi che saremmo dovuti ripartire in questi giorni e invece siamo ancora qui. Ogni scarica di pioggia si porta via un grado. È l’inverno che fa il conto alla rovescia, e noi con lui. Meno un grado. Meno un giorno. L’acqua sul plexiglas delle finestre a pochi centimetri dalla mia testa é una litania che scioglie i pensieri imprigionati dalle preoccupazioni di questi giorni allucinati. Prendo in mano la cartina, con la punta del dito navigo verso sud. La avvicino agli occhi per vedere meglio, scovo fra i nomi scritti in piccolo lungo la linea della costa spagnola i posti in cui mi piacerebbe che ci fermassimo. Poi il mio dito raggiunge lo stretto di Gibilterra, la punta scivola sulla carta interi centimetri prima di oltrepassare il blu, questo blu che ormai é diventato un tarlo nella mente. Poi penso che sono solo centrimetri, solo spazio che scorre inevitabile come il tempo. E la punta del mio dito ha già raggiunto le prime macchiette marroni nel mar dei Caraibi.


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