“Quanto tempo ho trascorso così? Non so, non riesco a quantificarlo; ci sono periodi della mia vita che sembrano profondi e bui da non avere tempo, né odore né sorrisi. Tanto estranei a te da sembrare interminabili e nello stesso tempo vuoti e dolorosi. Poi, è arrivata Paola”.
Proprio per questo motivo il tentativo di Laura Scanu con il suo “Prima che cali il silenzio” (Laura Capone Editore, 2012) può essere definito coraggioso e ben riuscito.
Il protagonista della vicenda è un marito e un padre all’apparenza molto premuroso ed innamorato delle sue donne. Ma spesso l’apparenza inganna e con lo scorrere delle pagine ci si rende conto che la sua mente è popolata da terribili mostri che lo portano ad avere attenzioni morbose nei confronti delle ragazzine.
È un tarlo che non riesce a comandare, una pulsione più forte di qualsiasi volontà, è un drago pronto a sputare fuoco senza sosta nonostante i sensi di colpa che di tanto in tanto fanno capolino nella sua mente.
A rendere particolare la narrazione vi è il fatto che questa rappresenti il punto di vista del pedofilo, è un entrare nella sua mente, tra i suoi pensieri e le sue ossessioni. Ed in questo modo il lettore ha la possibilità di immedesimarsi nel protagonista, di ragionare come lui e prima di giudicarlo ci si ritrova a tentare di comprendere cosa lo abbia portato a determinati comportamenti.
Chi può essere definito la vittima di questa storia? Le ragazzine perseguitate, la moglie, la figlia o forse il pedofilo stesso? Difficile dare
Con l’utilizzo della figura del drago ci si inoltra in un mondo oscuro fatto di paure e arcane simbologie. E tramite questa figura mitologica ci rendiamo conto di come in ognuno di noi alberghi un terrificante drago che non sempre siamo in grado di contrastare.
“Il drago è forte e non riesci a combatterlo, ti prende e ti porta via…”
Tra i protagonisti della storia vi sono poi le giovani vittime incastrate da quel silenzio che troppo spesso avvolge fatti di questo genere.
Un romanzo breve ricco però di riflessioni, più o meno implicite, che lasciano ampio spazio, così come merita un argomento di tale peso, alla mente del lettore.
Written by Rebecca Mais
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