In libreria dal 25 febbraio 2016
Aziz e il fratello maggiore Ali vivono in un villaggio afghano, sotto le imponenti montagne dell’Hindukush. Una famiglia povera, ma piena di amore. Un giorno qualunque tutto cambia: il giorno dell’irruzione nel villaggio di un gruppo di uomini armati. Unici scampati al tremendo attacco, i due ragazzini trovano rifugio in un orfanotrofio. Ali decide di assumersi le proprie responsabilità di fratello maggiore e di mandare Aziz a scuola con quei pochi soldi che riesce a guadagnare. Ma gli uomini armati stanno per tornare e per colpire di nuovo. Una bomba talebana esplode nella piazza del mercato e Ali rimane sfigurato. In ospedale Aziz incontra un suo compatriota in uniforme dell’esercito statunitense e scopre l’esistenza della Special Lashkar, una milizia afghana alleata a coloro che aveva sempre considerato nemici. È l’unica via per regalare al fratello una vita degna di essere vissuta. NonAfghan più ragazzo e non ancora uomo, Aziz decide di unirsi alla milizia. Sarà un viaggio dentro un conflitto brutale e assurdo, in cui faticherà a trovare il suo posto.
Elliot Ackerman, classe 1980, è figlio di Peter Ackerman, uomo d’affari newyorkese, e della scrittrice Joanne Leedom-Ackerman. Ha passato otto anni nell’esercito statunitense, sia come soldato semplice sia come ufficiale di operazioni speciali. Croce di bronzo al valore militare, veterano decorato per la seconda battaglia di Falluja, che lo spinse a scrivere: «L’11 novembre 2004 è il giorno in cui ho smesso di credere in Dio». Più recentemente ha servito la Casa Bianca nel Governo Obama. Attualmente vive a Istanbul con la moglie e i due figli; si occupa come giornalista freelance della guerra civile siriana. I suoi saggi e articoli sono apparsi su The New Yorker, The Atlantic, The New Republic e The New York Times Magazine.
«Un romanzo toccante, forte, crudo: una storia di vendetta, lealtà e amore tra fratelli. Un agghiacciante e spesso disturbante scorcio della vita quotidiana in una delle regioni più tormentate del mondo.»
Khaled Hosseini
«Ciò che rende grande questo romanzo è la capacità dell’autore di provare empatia, la sua abilità di infilarsi sotto la pelle dei personaggi che descrive, per ricordarci che siamo tutti diversi, ma ciò che condividiamo è il valore della nostra umanità.»
Azar Nafisi