A me questa cosa di definire l’attuale classe politica come seconda repubblica non ha mai convinto. A dire il vero da anni io tendo a definirla come prima repubblica+1: dopo tangentopoli, che avrebbe dovuto smantellare la vecchia e corrotta classe politica, non mi pare le cose siano cambiate più di tanto. Salvo alcune defezioni per cessata attività vitale, più o meno volontaria, tutto è rimasto pressappoco uguale. Molti dei protagonisti di quell’epoca hanno continuato a popolare le fila politiche riciclandosi sotto simboli diversi e correggendo leggermente la facciata ideologico-politica, le cattive abitudini hanno forse cessato per qualche tempo salvo poi ripresentarsi in alcuni casi aggiornate ai tempi, in altri semplicemente riproposte tali e quali come se nulla fosse. Il +1 sta invece a Silvio Berlusconi, l’unico elemento di novità all’epoca. Lui è stata la protesi necessaria ad una situazione politica gambizzata giustamente, dalle inchieste. La realtà è che probabilmente la prima repubblica ha avuto bisogno di Berlusconi più di quanto non si pensi, per rimanere se stessa tentando però un cambio di facciata che desse l’illusione di una nuova ventata agli italiani, e gli italiani stessi a loro volta ne hanno avuto bisogno come di un appiglio, anche se illusorio, al quale aggrapparsi per non arrendersi all’irrimediabile sconfitta di una realtà che non aveva lasciato nulla di buono nelle loro speranze tanto investite. Magari i politicanti non pensavano di tenerselo così a lungo, magari avevano solo in mente un escamotage temporaneo, magari…poi però è andata diversamente, fino ad oggi, e forse, perché io in ste cose sono come San Tommaso, anche domani. Ma toccherà anche e soprattutto a noi italiani, cittadini comuni, dare un segnale forte e chiaro di cosa realmente vogliamo, una volta per tutte e senza tentennamenti. Perché siamo noi che dobbiamo decidere, non loro. 14 dicembre o non 14 dicembre che sia.
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