Primal Spirit di E. J. Allibis [Immortal]

Da Nasreen @SognandoLeggend

E. J. Allibis non ha fissa dimora e vive di emozioni senza tempo tra gli orizzonti del mondo. 
Immortal è il primo romanzo della saga Primal Spirit.

 Sito dell’autore: http://www.unikaonline.com/unika.php
Sito della serie: http://www.primalspirit.it/

Primal Spirit:

1. Immortal, 2012
2. Inedito


Titolo: Immortal
Autore: E. J. Allibis (Traduttore:  //)
Serie: Serie Primal Spirit, vol.1
Edito da: DeAgostini (Collana: Le Gemme)
Prezzo: 9.90€
Genere: Young Fantasy, Mutaforma, Spiriti Ancestrali
Pagine: 384 p.
Voto: 
   

 Trama: Angel, un’irrequieta ragazza della campagna del Somerset. Fesh e Angus, due giovani musicisti della scena londinese. Lei vuole fuggire dal recinto che imbriglia i suoi diciassette anni e loro sperano di volare sulle ali della musica. Cosa li lega? Nulla, in apparenza. 

Ma una catena di delitti inspiegabili, eseguiti con inaudita ferocia, traccia un filo invisibile e conduce tutti a Primal Spirit, famosa Talent Factory fondata da un’enigmatica rockstar. Il velo di calma surreale che avvolge la scuola per giovani talenti presto viene squarciato da un destino inarrestabile. I ragazzi scoprono il terribile segreto che si cela dentro le mura di Primal Spirit e si ritrovano catapultati in una partita antica e drammatica. In bilico tra la vita e la morte, Angel, Fesh e Angus sono costretti a misurarsi con scelte ineludibili. L’ambizione distrugge un’amicizia e la diversità fa nascere un amore impossibile. Una realtà crudele, animata da sensazioni forti, vere che si consumano sotto l’occhio attento di un passato eterno. 

Recensione
di Momi

Immortal è il primo libro della serie “Primal Spirit” scritta da E. J. Allibis ed edita da DeAgostini editore.

Immortal è un fantasy young adult dove i protagonisti a primo impatto sembrano dei ragazzi che non hanno nulla in comune. Si parte da un breve capitolo scritto dal punto di vista di Angel, per poi passare al duo che ci accompagnerà per la maggior parte del libro composto da Fesh e Angus, due giovani talenti che formano il gruppo Da Cru, che si trovano nel luogo giusto al momento giusto.

“E sai perché? Perché sentiranno di non aver giocato la loro partita. Non l’avranno vinta, non l’avranno persa. Non l’avranno neppure pareggiata. Saranno stati fuori dai giochi. E la rivincita non è prevista.”

“Giocare significa prendere in mano la propria vita e guidarla in una direzione precisa. Significa andare incontro al mondo e non aspettare che ti arrivi addosso. Credere in se stessi e nei propri mezzi. Non sedersi mai. Volere sempre più di ciò che si ha. Sapere di poter cambiare il corso degli eventi. E, se necessario, farlo.”

I Da Cru vogliono sfondare, vogliono essere importanti, lasciare un segno, o meglio: Angus lo desidera, Fesh invece segue il suo compagno di avventure in tutto.

Primal Spirit non è altro che una scuola un po’ particolare. Angus e Fesh avranno un’unica possibilità di entrare a far parte di questa scuola privilegiata di cui solo poche persone al mondo possono farne parte e non se la lasceranno sfuggire, nonostante i dubbi di Fesh per la velocità con cui devono scegliere se prendere o meno questo treno che passa solo una volta nella vita.

Ma non è tutto così semplice come appare. La scuola nasconde dei segreti e nel mondo si susseguono morti inspiegabili agli occhi umani. Le vittime vengono private degli occhi e del cervello. Questi omicidi sembrano in qualche modo essere legati a questo luogo perfetto che è Somerset, luogo in cui è situata la scuola.

Primal Spirit è un Talent Factory dove l’importante non è vincere, ma lottare per i propri ideali e il non arrendersi davanti alle richieste della società.

I portatori di talento, di qualsiasi abilità, devono dimostrare la loro forza, la loro voglia di migliorare non solo se stessi, ma anche ciò che li circonda.

“La maggior parte degli uomini, invece, finisce per fare ciò che il mondo chiede. Perde coscienza del proprio vero essere e diventa solo una funzione, un ruolo, una maschera, talvolta un fantasma. Ed è qui che dobbiamo sfidare il senso comune: non dobbiamo fossilizzarci sulle capacità che pensiamo di aver sviluppato meglio delle altre. Al contrario, noi dobbiamo avere la forza di rinnovarci. Anche quando siamo abili ed efficaci nel fare qualcosa, dobbiamo sempre tenere presente che noi non siamo quel qualcosa. Stiamo semplicemente vivendo un’esperienza. E soltanto il cambiamento ci farà conoscere le infinite qualità che possediamo. Esperienze diverse sono sinonimo di evoluzione. Sono il modo per aggiungere spessore alla nostra vita. Sono ciò che ci fa crescere, migliorare.”

I protagonisti Fantasy del romanzo sono gli Spiriti Ancestrali che possiedono ciclicamente i corpi di nuovi umani per non lasciare morire la loro specie e per accrescere la loro conoscenza. Questi umani possiedono la conoscenza di tutte le vite passate e possono mutare forma.

Immortal si sviluppa in un crescendo di misteri e tensione che porteranno alla conclusione, seppur temporanea visto che farà parte di una serie, che lascerà il lettore senza parole.

Dal punto di vista tecnico, il libero presenta troppi punti di vista differenti, e si tende a confondere le idee per quanto riguarda i personaggi che a volte vengono chiamati con il loro nome da umano e altre col nome del loro spirito ancestrale.

Il romanzo è fluido e scorrevole, la trama è intrigante e gli errori di editing sono pochissimi.

Nel libro ci sono molto spunti interessanti che fanno riflettere il lettore e, secondo la mia opinione, è quello l’importante. Seppur dedicato ad un pubblico giovanissimo, si riesce a percepire ciò che la scrittrice vuole trasmettere con le sue parole importanti che sanno toccare nel profondo.

Vi lascio con una citazione del libro che mi ha particolarmente colpita, il cui tema purtroppo viene spesso dimenticato dalle case editrici, ovvero che il testo deve comunicare qualcosa e non deve essere una semplice trovata pubblicitaria priva di fondamenta, solo per diventare un best seller.
Non vogliamo pubblicità, noi lettori vogliamo provare emozioni leggendo anche solo una frase.

“… Non è la resa economica del libro che mi interessa. La cosa che mi sta davvero a cuore è che sappia trasmettere emozioni profonde. Che i lettori sentano tutto quello che ho dentro e lo vivano attraverso le mie parole. Voglio far battere forte il loro cuore, lasciarli senza fiato. Voglio farli urlare dalla rabbia e sussultare di gioia. Voglio commuoverli… voglio che nelle mie storie trovino somiglianze con la loro vita e la spiegazione dei momenti più importanti che li hanno travolti e che non sono riusciti a interpretare. Voglio che alla fine del libro si sentano più vivi di prima e desiderosi di fare ciò che non hanno mai nemmeno osato pensare.”