In onere della primavera e per festeggiarla, martedì 21 marzo ho incontrato per la prima volta una Barlia robertiana. Mi è stata segnalata da un amico come la prima fiorita. E' sulla costa veronese. infatti qui, sulla costa lombarda, non sono ancora in fiore. Purtroppo è cresciuta sul terreno di un uliveto, ma nella parte che scende verso la strada. Per cui non ho potuto sostare a lungo perchè le macchine mi passavano troppo vicino e quindi anche pericoloso.
Le sue dimensioni sono 55 cm di altezza un comportamento da asparago , bella compatta, colori brillanti ma abbassandomi per osservare meglio i fiori, sorpresa.... profumo intenso di giacinto.
Le foglie sono molto carnose un verde bluastro alla base,che si trasforma in un verde oliva e poi giallastro verso la punta : mi sono venute in mente le foglie della piantaggine major sia per la rotondità ma soprattutto per la consistenza.
Quando ero piccola, quelli che avevano radici campagnole come me, vivevano secondo lo scandire delle stagioni: c'era la stagione delle erbe, dei funghi, delle lumache, delle rane ecc.
Una successione di avvenimenti che non solo nutrivano l'essere umano, ma portavano alla celebrazione dell'unione col creato: l'uomo andava alla natura, da essa prendeva nutrimento, da essa prendeva la pace, da essa prendeva la sicurezza che tutto si ripete. Il ciclo si ripete senza fine. Ma ora non siamo più sicuri neanche di questo: la mia Barlia tanto bella se ne sta fiera sul ciglio della strada in offerta a chiunque voglia irrispettosamente coglierla.
Dico mia secondo questo: nulla posseggo egoisticamente ma tutto ciò che esiste mi appartiene affinchè io ne faccia buon uso e saggiamente lo condivida con gli altri.
Benvenuta Primavera!!!!!!!