Primavera?/2

Dicevamo il nucleare. Anche qui, come al solito, l’italiano fa mostra di sé per incoerenza e pressapochismo.
Mentre tutto il mondo prende atto del fallimento della tecnologia nucleare a scopo civile, l’unico paese europeo storicamente antinucleare, cioé noi, decide che è proprio il momento di aprire delle belle centrali di terza o quarta generazione (non si è bene capito come si calcolino le generazioni per i reattori atomici…). Ovviamente è un’idea del brillante coro di voci bianche di B.
Ecco giusto due cose: a qualcuno risulta che il il referendum di più di vent’anni fa che diceva no al nucleare sia stato rinnegato o invalidato per qualche cavillo? Non è che Ghedini si è messo a far pure quello eh? Fino a prova contraria, anzi fino a voto contrario, un referendum popolare va rispettato! Suona strano poi dirlo a uno che non può andare in galera perché la gente lo vota…
Secondo: perché nessuno risponde alla maledetta, semplice domanda: che senso ha costruire il nucleare oggi quando con meno spesa e migliori risultati possiamo usare le rinnovabili? Impossibile ottenere risposta. Anche Fazio ci ha provato l’altra sera con Nosferatu-Veronesi, quello che dice che dormirebbe con le scorie sotto al letto, ma niente, nessuna risposta.
Ma dico io, una volta che abbiamo la posizione giusta, un no netto e storico su cui gli altri ora starebbero ad inseguire, invece di custodirlo e sbandierarlo fieramente, ritrattiamo?
In quesi anni mi trovo sempre più spesso a chiedermi se il pazzo sono io o questo paese sia davvero alla frutta.
A domani, con B. che fa il carosello davanti al tribunale…