Primo a morire (J. Patterson) - Venerdì del libro

Creato il 05 luglio 2013 da Stefania
E' il secondo libro che ho preso in prestito dallo scaffale virtuale dei Libri SEMpre in giro, iniziativa proposta dalla biblioteca comunale della mia città.
Non è un titolo molto allegro, lo so bene, ma si tratta di un genere che mi piace e che non mi coinvolge mai più di tanto dal punto di vista emotivo - in alcuni momenti è necessario staccare la spina e dedicarsi a letture di questo tipo, almeno per me - visto che nella maggior parte dei casi si tratta di trame piuttosto fantasiose seppur ben costruite.
James Patterson in questo romanzo è riuscito a fondere una serie di elementi diversi, tra loro complementari nel suo racconto ma che non necessariamente devono incastarsi in un romanzo di questo tipo: il mistero per delle morti messe a segno da un serial killer, una storia personale, la complicità tra donne, una storia d'amore. Una serie di ingredienti che hanno reso la lettura piacevole, scorrevole ed anche intrigante. L'autore è stato capace di inserire nel suo libri una giusta dose di ognuno di tali ingredienti, pefettamente in equilibrio l'uno con l'altro, tanto da non risultare invadenti nei confronti dei confini altrui. 
Un piccolo, ma piccolo, accenno alla trama. Un misterioso killer uccide a sangue freddo coppie di neo sposi. Sulle sue tracce si mette al lavoro un team molto particolare: quattro donne, quattro amiche, che cercano di arrivare a quella mano che stronca giovani vite in modo tanto crudele.  Non è un romanzo sdolcinato. Non è un romanzo rosa. Non è un giallo "puro", dove si punta l'attenzione solo sui morti e sulle indagini in corso. Non è una storia vera e questo mi ha permesso di "staccare la spina" sintonizzandomi sulle frequenze della pura fantasia. Cosa che, con altri libri, non mi è stata possibile.
E' un romanzo che mi sento di consigliare, con un unico neo (almeno secondo me): i caratteri molto piccoli mi hanno affaticato la vista e reso la lettura più difficoltosa del previsto. Si tratta di una edizione pocket e non so dire se si tratta dell'edizione originale o di una ristampa in un formato di questo tipo. Certo è che se i caratteri fossero stati un po' più grandi la lettura avrebbe seguito ritmi più veloci.
E' questo il mio contributo di oggi per il Venerdì del libro, per amanti del genere.

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