Aggiornamento della situazione epidemiologica in Africa occidentale
Secondo i dati in possesso, a partire dal 1 ottobre, la distribuzione dei casi del virus EVD è il seguente:
•Guinea: 1 199 casi e 739 morti;
•Liberia: 834 3 casi e morti 2 069;
•Sierra Leone: 437 2 casi e 623 morti;
•Nigeria: 20 casi e 8 morti, con l’ultimo caso confermato a Lagos il 5 settembre 2014 (33 giorni fa) e nello stato di fiumi su 1° settembre 2014 (37 giorni);
•Senegal: 1 caso, nessun decesso, confermato il 28 agosto 2014 (41 giorni). Tutti i contatti hanno completato i 21 giorni di isolamento
A partire dal 7 ottobre, secondo le autorità nazionali:
•Stati Uniti: il paziente liberiano Thomas Eric Duncan ricoverato a Dallas per aver contratto il virus dell’ebola è morto. Lo rende rende noto l’ospedale. Era la prima persona a cui l’ebola era stata diagnosticata negli Usa. Duncan era arrivato in Texas lo scorso 20 settembre dalla Liberia per visitare la famiglia. Da giorni era in condizioni molto “critiche”.;
•Spagna: 1 caso, nessun decesso, isolato il 6 ottobre 2014.
Una volta che viene rilevato un caso e sono attuate misure appropriate di controllo dell’infezione Ebola, il rischio di trasmissione diventa estremamente basso. Interventi per ridurre il rischio di diffusione da un caso importato, pertanto, dovrebbero mirare a limitare questa finestra temporale.Questo, come ricordano le istituzioni sanitarie internazionali, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, può essere fatto per esempio informando i passeggeri che arrivano da paesi interessati, della possibilità di sviluppare EVD e ricordando ai professionisti sanitari di questa possibilità nel valutare un caso di provenienza da paesi colpiti nelle ultime tre settimane. Ciò è particolarmente rilevante per una situazione come il caso di Dallas, Texas.
Lecce, 8 ottobre 2014
Giovanni D’AGATA