Oscillo spesso tra la sensazione di impotenza nei confronti di una Montegranaro sorda ai richiami e agli appelli e insensibile agli sforzi che pure si compiono per farla tornare a vivere come una comunità e l’eccitazione che deriva dalla riuscita seppure sporadica di iniziative in questo senso. Oggi sono tornato a casa con una buona speranza perché ho visto davvero qualcosa che somiglia ad una comunità che si riunisce e condivide tempo, spazio, cibo, divertimento ed emozioni. È stato necessario uscire dalle mura castellane per farlo ma è vero, è successo.
Oggi al Laghetto del Torrione, al nostro piccolo e delizioso parco fluviale amorevolmente curato dalla Protezione Civile, si è vista una sorta di prova generale, un test, un embrione, una bozza piuttosto definita di quella che potrebbe essere la nostra città se solo riuscissimo a remare tutti nella stessa direzione, a trovare quegli elementi (che sono tanti) che ci accomunano e che ci posso far sentire parte di una casa/cosa comune.
C’erano centinaia di Montegranaresi al Laghetto oggi, chi a sgranocchiare panini, chi a giocare, chi a ballare, chi a dare il proprio piccolo grande contributo ad una festa che era delle associazioni ma che è diventata fin da subito la festa della gente di buona volontà cui piace sentirsi parte di un insieme, di un gruppo di persone che condividono qualcosa, di una comunità, appunto. Uno sforzo premiato, quello della Proloco che ha fortemente voluto l’iniziativa e che vi ha coinvolto molte associazioni e moltissimi cittadini.
La strada sembra quella giusta e credo che oggi l’abbiamo sentito quasi tutti. Occorre insistere e crederci. C’è ancora molto da fare e serve impegno e, soprattutto, amore, per la propria città e per i propri concittadini. Occorre, ora, portare quello spirito sul colle e provare a tornare a vivere la città come oggi abbiamo vissuto lo spazio verde del parco. Si può fare, la Proloco ci crede e credo che chi oggi c’era ma c’era veramente ci creda lo stesso.
Luca Craia