Ennesima storia catastrofista che preannuncia uno sguardo antropologico e sociologico sul rapporto di amicizia tra sei amici.
Sembrano proprio andare di moda le storie apocalittiche e di fantascienza in questo periodo, è un modo per esorcizzare la paura probabilmente, sebbene la profezia dei Maya non si sia avverata, ma tra zombie, corpi sfilacciati, pericoli imminenti per il Pianeta Terra per cui soprattutto i teenagers vanno matti, il cinema in questi ultimi anni ne ha sfornati di diversi, basti pensare solo ai recentissimi “Oblivion”, “World War Z”, “After Earth”, “Daredevil”, “L’uomo d’acciaio”. Cosi ci provano anche i registi Seth Rogen , attore esordiente nel film di successo “Donnie Darko” ( 2001) ed Evan Goldberg , cresciuti insieme a Vancouver e già collaboratori per la sceneggiatura “Superbad” e produttori esecutivi dell’incommentabile “Molto incinta”.
Sei amici sono intrappolati in una casa, dopo che eventi catastrofici hanno distrutto la città di Los Angeles, ma la fine del mondo a quanto pare non è solo fuori, all’esterno ma sta per accadere anche dentro casa, visti i nervi a fior di pelle per le poche provviste rimaste e per la smania di uscire. Tutto questo metterà a dura prova l’amicizia tra i sei, i loro egoismi, le loro priorità, la loro tenuta psichica e fisica, la loro stessa civiltà di fronte al dramma e alla sopravvivenza. Le premesse per un film apocalittico diverso ci sono a partire dal cast che vede tra i protagonisti James Franco ed Emma Watson; ma si potrebbe pensare ad un parallelo affascinante e che lascerebbe molto riflettere, tra l’esterno e l’interno, come un evento di tale portata sconvolga la psiche e quindi anche l’etica civile degli individui che in quel momento si trovano in gruppo.
Tuttavia i trascorsi cinematografici dei due registi lasciano presupporre dell’altro che si può riassumere in una sola parola : demenzialità (sebbene un tocco di ironia non farebbe mai male).
Naturalmente ai cinefili appassionati del genere verranno immediatamente alla mente capolavori come “La città verrà distrutta all’alba”, “La notte dei morti viventi”, “Zombie”, delle vere e proprie pietre miliari dell’horror apocalittico di George A. Romero o il gioiellino italo-americano che ai tempi passò ingiustamente inosservato “L’ultimo uomo della terra”(1964) di Ubaldo Ragona con l’inconfondibile Vincent Price e che in qualche modo anticipa i film di Romero. O ancora “Il pianeta delle scimmie” di Schaffner e Burton. Invasione dei cadaveri e di altre creature non umane come colonizzazione, anarchia e rivoluzione politica; intelligenza, cura dei dettagli e alta tensione; elementi che molto spesso purtroppo mancano ai blockbuster che, per compensare alle pecche in fase di scrittura o anche registiche, puntano abbondantemente sugli effetti speciali.
“Facciamola finita” in sole due settimane ha già ottenuto il secondo posto al Box Office nordamericano, rastrellando ben 60 milioni di dollari.
In Italia uscirà il 18 luglio 2013 e la curiosità è tanta.
di Annalina Grasso