Una persona intollerabile per Teasle, il capo della polizia di Madison (Kentucky), che non vuole assolutamente problemi nella sua città, e soprattutto non vuole vagabondi. Ecco perché lo accompagna fuori Madison, mettendolo “sulla strada giusta”.
Ma il ragazzo non ci sta a subire l’ennesimo sopruso, dato che anche altrove l’hanno trattato alla stessa maniera. Ritorna in città, entra in una tavola calda, ordina da mangiare. Teasle però lo scopre, e lo riaccompagna fuori, minacciandolo di non tornare.
Il ragazzo però disobbedisce all’ordine, e torna in città, innescando una serie di reazioni a catena che porteranno al suo arresto, ad una rocambolesca evasione, alla fuga sulle montagne e all’inizio di una caccia all’uomo.
Teasle infatti vuole assolutamente acciuffare il ragazzo che ha messo alla berlina lui e tutto il suo dipartimento. Non sa ancora che la caccia al ragazzo si trasformerà in un vero e proprio incubo che gli costerà caro; non sa che chi ha di fronte è un ex berretto verde, il migliore in assoluto che abbia mai messo piede in Vietnam, un genio della guerriglia e un asso della sopravvivenza; non sa di essersi messo contro Rambo.
Quando ci si pone di fronte a un testo la cui pellicola è un monumento della cinematografia (che si conosce a memoria e si è vista millemila volte) si hanno sempre due problemi:
- la difficoltà di immaginare i personaggi (perché ovviamente quelli in celluloide si sovrappongono a quelli descritti);
- la difficoltà di non accavallare le scene del film a quelle del libro.
Quando pensiamo a Rambo, naturalmente, la prima immagine che ci appare in testa è quella di Sylvester Stallone. Impossibile non identificare l’attore con uno dei suoi personaggi più conosciuti e famosi. Perciò avendo visto innumerevoli volte il film di Kotcheff, nel momento in cui ho cominciato a leggere “Primo Sangue” di David Morrel, la mia testa ha naturalmente associato ai protagonisti presenti le facce degli attori che li hanno impersonati.
Rambo ha il volto di Stallone, Teasle quello di Dennehy, Trautman quello di Crenna. E così via.
Per fortuna però, a parte il concept di fondo e i personaggi, romanzo e film sono due cose a parte.
Il film è un capolavoro a mio modo di vedere. È una critica alla guerra e al modo di usare (e poi gettare) coloro che hanno servito il proprio paese, e il monologo finale di Rambo è probabilmente uno dei più toccanti che abbia mai visto e ascoltato. I personaggi sono ben delineati, e hanno personalità ben precise. Teasle a conti fatti è uno stronzo, Rambo è quello che ha subito un’ingiustizia e Trautman è probabilmente il personaggio più “umano” della pellicola.
Il romanzo da cui il film è stato tratto, invece, è di un altro pianeta ed è ancora più profondo e sfaccettato. Teasle e Rambo sono l’uno la nemesi dell’altro.
Teasle non è lo “stronzo” del film, è decisamente più umano e vero. Cerca di comprendere Rambo, e ne ha pena anche se non lo può tollerare in città. Ne ha dannatamente paura quando la caccia all’uomo sulle montagne si ritorce contro di lui (non vi spoilero nulla al riguardo, ma non è assolutamente paragonabile a quella del film), e arriva addirittura a comprenderlo alla fine, cominciando a pensare come pensa lui.
Rambo invece è una persona dilaniata e segnata dalla guerra. Ha una personalità distorta, combattuta. È un classico caso borderline, che alterna fasi di pseudodepressione a momenti di esaltazione. I suoi monologhi interiori ricordano (perdonatemi il paragone) quelli di Gollum. Rambo è in perenne conflitto con sé stesso: vuole starsene in pace, vivere una vita tranquilla, ma la guerra l’ha talmente rovinato che la macchina di morte che giace dentro di lui non glielo lascia fare. Durante la caccia all’uomo, quando potrebbe tranquillamente fuggire via e seminare i suoi inseguitori decide di dagli una lezione perché è quello che ha imparato. E perché deve dimostrare di essere il migliore. Sempre e comunque.
Primo Sangue è un romanzo crudissimo, uno dei più crudi e diretti che abbia letto. Al confronto, il Rambo cinematografico è moooooooooooolto edulcorato, e sembra un filmetto censurato per i minori.
Ci sono alcune scene (una in particolare, con guest star escrementi, pipistrelli e scarafaggi) che danno il voltastomaco. Segno che il libro riesce a colpire il bersaglio.
Il poveraccio non sa cosa gli sta per capitare...
Il finale – completamente differente dalla pellicola – è epico e drammatico al tempo stesso. Uno dei più belli che abbia mai letto.
Primo Sangue di David Morrell è un libro che consiglio a tutti quelli che adorano il film di Rambo. Non rimarrete delusi, ma oltremodo sorpresi. Naturalmente è il vostro libro se amate anche la natura, la vita all’aria aperta e gli inseguimenti per boschi e colline.