Ci sono diverse scuole di pensiero su questo tipo di allenamento. C'è chi dice che non servono a niente ed è inutile ammazzarsi per 5, 6, 7 ore di allenamento e chi sostiene il contrario.....sono fondamentali!
Io ho deciso di sposare la seconda scuola perché mi piace soffrire!
A parte le battute, la questione è un po' più complessa. Provo a spiegarmi. Gli atleti professionisti, o semiprofessionisti, hanno la possibilità di allenarsi tutti i giorni e per più volte al giorno (TRE). Questo da loro la possibilità di abituare l'organismo a determinati carichi di lavoro sfruttando numerose ore di allenamento quotidiano. Daniel Fontana, il nostro n°1 nel settore, si sveglia la mattina e si fa 3/4 chilometri di nuoto. Torna a casa, mangia, prende la bici e si fa una novantina di chilometri. Rientra per pranzo, mangia, si fa un sonnellino, si sveglia, rimangia e se ne va a correre. Il giorno dopo...... idem. Potete immaginare il perché a questo atleta non servano i combinati. Uno come il sottoscritto, se tutto va bene, si allena TRE volte a settimana.
Come allenare, allora, l'organismo a sostenere il peso di almeno 12 ore di gara? Imparando a soffrire, insegnando al proprio corpo a cibarsi dei grassi. Quando si sostiene uno sforzo aerobico per un lungo periodo, il nostro metabolismo brucia prima gli zuccheri, poi i grassi ed infine, quando non c'è altro da bruciare attacca i muscoli (molto sinteticamente). Questo impone agli atleti come me a massacrarsi con i combinati, ad allenarsi per molte ore cercando di non superare la soglia aerobica.
Ieri la PRIMA è andata bene, forse pure troppo bene. Mi sono sciroppato i 100 km di bici in meno di 4 ore ed ho corso 11 km con molta disinvoltura, anche ad un buon ritmo. Cosa dire..... vai così.
Oggi mi sento un po' dolorante ed ho difficoltà a deambulare ma ho il morale alle stelle.
Ringrazio Gabry per il sostegno nella frazione di corsa...... dovevamo andare più piano!
Alla prossima.