Prism: J.J. Abrams aveva previsto tutto

Creato il 07 giugno 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano

Il presunto scandalo riguardo 'Prism', la fonte principale delle informazioni che le agenzie di intelligence forniscono nel rapporto che ogni mattina viene consegnato al presidente degli Stati Uniti, era un qualche modo già stato previsto da un telefilm.
Person of Interest” di J.J. Abrams, l’ideatore di “Lost”, è in onda in America dal 2011 e in Italia è trasmesso su Premium Crime (ogni sabato in prima serata con la seconda stagione inedita). Racconta di una società (americana) prossima ventura in cui ciascun cittadino può venir spiato sulla base del puro sospetto di poter compiere atti criminosi.
Nello slang delle forze dell’ordine person of interest è un soggetto sotto indagine ma senza prove sufficienti ad arrestarlo. Nella serie tv la lotta al crimine si arriva a combattere anche su Twitter e Facebook, controllando tutto e tutti.
Il telefilm in America ha sfiorato i 16 milioni di spettatori e la CBS ha già programmato la seconda stagione (trasmessa attualmente da Premium Crime ogni sabato sera), mentre una terza è già in lavorazione.
Mr. Finch (Michael Emerson - già protagonista di Lost), è un eccentrico milionario esperto di informatica. Dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York ha messo a punto un sofisticato software che permette di prevenire crimini non ancora accaduti. La macchina però non offre tutte le risposte: individua solamente il codice di previdenza sociale del sospettato. Nessun altro dettaglio, nessuna prova di colpevolezza. Privati cittadini diventano così dei “sorvegliati speciali”, person of Interest appunto, controllati attraverso telecamere, pc, cellulari, carte di credito. Ma questo è illegale e nessuna agenzia federale può avallare il progetto. Finch decide quindi di ingaggiare Reese (James Caviezel - La passione di Cristo, The Prisoner), un ex agente della CIA creduto morto, per cercare di fermare i futuri criminali.
Il tema della prevenzione del crimine era già stato toccato nel 2002 nel film di Steven Spielberg Minority Report. “Person of Interest”, però, è meno fantascientifico e, come ha dichiarato Michael Emerson al Comic Com di luglio a San Diego, «la serie è scientificamente basata su fatti reali perché tutte queste tecnologie esistono e sono sul mercato». Il tema della prevenzione del crimine “ad ogni costo” è stato rilanciato negli USA dall’ossessione per la sicurezza post 11 settembre 2001. A riprova dell’attualità degli argomenti trattati dalla serie, nel 15esimo episodio appare - in immagini d’archivio - il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. 
Su “Person of Interest” J.J. Abrams, ha dichiarato: «Con la tecnologia non solo puoi essere rintracciato, ma le tue mosse possono essere anticipate. La cosa che mi piace della serie è che è molto celebrale ma non impenetrabile. È buona televisione». 
Il critico televisivo di Entertainment Weekly, Ken Tucker, ha scritto: «Già dall’episodio-pilota, 'Person of Interest' è un cult (…) La serie viaggia nella zona grigia di una morale spesso ambigua e ambivalente, una scommessa non facile per attrarre l'audience a tutti i costi, ma di indubbio valore qualitativo».

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