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Privacy, diritto d'immagine e street photography: vediamo di fare un pò di chiarezza

Da Alxcoghephotographer

Privacy, diritto d'immagine e street photography: vediamo di fare un pò di chiarezza.
In tanti mi chiedono come mi regolo nei confonti della privacy, rispetto al mio fotografare, facendo essenzialmente fotografia di reportage e street photography. Detto che innanzitutto bisognerebbe non fare confusione tra diritto d'immagine e diritto alla privacy, ma molti mischiano le carte consapevolmente e con un preciso disegno dietro, vi voglio proporre un articcolo che scrissi un bel pò di tempo fà sulla mia SPC, la community dedicata alla street photography.
Interessante articolo che voglio condividere nella nostra community a firma Daniele Federico. Tema: la privacy e i problemi per i fotografi, siano essi fotoreporters professionisti che semplici amatori.
Mai come negli ultimi tempi questo medium era stato messo in discussione. Abbiamo setacciato il meglio della rete per capire la legge, gli umori e i pericoli di fotografare gli sconosciuti
La polizia inglese scatta immagini di alcuni manifestanti. Photo: kiddingthecity.org
La maggior parte dei fotografi, si sa, inizia con la street photography, Un genere perfetto per chi vuol farsi le ossa, vincere la paura di avvicinarsi al soggetto e in cui le imperfezioni della tecnica vengono subito alla luce. È per questa ragione, probabilmente, che quasi tutti i professionisti e gli amatori si sono rivolti almeno una volta questa domanda:
“Può capitarmi di fotografare persone sconosciute davanti un monumento o altre occasioni simili. Posso pubblicare le foto su Flickr? Quali limitazioni impone al riguardo la legge sulla privacy?
Grazie per l'aiuto.”
angelodaVerona
flickr.com
“Io trovo brutto proprio il 'rubare' scatti ad individui ignari, di qualunque età, anche se certi scatti vengono davvero bene, lo so. Non lo faccio mai quindi. Quando invece il soggetto, come in questo caso, è altro e la gente passa... beh allora c'è poco da fare. Chi c'è c'è ma d'altra parte penso che chiunque di noi in luoghi turistici si sia visto infilato in numerose foto scattate tra la folla.”
Yoyo
zmphoto.it
“Parlo da streettarolo ladro di immagini e visi.
Tutte le foto che vengono pubblicate e in cui si riconosce il soggetto hanno bisogno della liberatoria del soggetto o del genitore in caso di minore. Non vale per personaggi pubblici e comunque famosi; in caso di evento pubblico o aperto al pubblico in quanto la presenza stessa di una persona implica il consenso ad essere ripresa: mostre, cortei, convegni, ecc.
Per Halloween non è necessaria la liberatoria in caso di sfilate o se il personaggio non si riconosce in quanto mascherato.
Attenzione ai bambini! Pubblicare una foto di un bambino senza il consenso del genitore può costare molto caro poiché oltre che a violare la legge sulla privacy viola anche le leggi sulla pedofilia! (nota come in TV nascondono i bambini anche dei vip).
E allora come fare?
Per i bambini chiedo la liberatoria: no liberatoria no foto.
Per gli adulti o chiedi la liberatoria anche a loro, o rischi, o ti dedichi alla macro o ai paesaggi ”
Clicher
zmphoto.it
“Prova a vedere se questo link puo' essere utile a rispondere alle tue domande: www.fotografi.org/pubblicabilita_foto_ritratto.htm"
redparox
flickr.com/groups/giovanifotografiveronesi
“Sabato, bella giornata, decido di andare con la famiglia a Stresa.
Appena arrivato in zona imbarcadero vedo una bella fontana e mi dico:"Perché no, faccio un paio di scatti".
In uno di questi scatti passa in mezzo un bambino. Ricontrollo la foto e mi appresto a cancellarla quando, all'improvviso e alle spalle, salta fuori il padre che inizia a insultarmi, strattonarmi e rischia di spaccarmi la nuova 40D. In inglese cerco di capire il perché di questa reazione spropositata e capisco che dipende dal fatto che ho fotografato il figlio senza chiedere la sua autorizzazione. Così gli ho fatto vedere che il figlio sei è buttato nella foto, infatti era tutto sfuocato. Alla fine si è calmato solo quando insieme abbiamo cancellato la foto, cosa che era mia intenzione fare anche senza la sua furia.”
Squarez
zmphoto.it/forum
“Facciamo una precisazione naturalmente con il beneficio dell'inventario.
In mancanza di un divieto specifico io fotografo tutto quello che mi pare. La questione arriva sull'utilizzo che andrò a fare delle foto, in mancanca di un'autorizzazione non posso utilizzare le foto dove ci sono soggetti riconoscibili.
L'assurdo è che se il signore si reca a un matrimonio suo figlio verrà fotografato un ballino di volte e lui non avrà niente da ridire. Quindi il padre del bimbo poteva tranquillamente essere gettato nel lago e questo a prescindere dal torto o dalla ragione. Se non voleva che suo figlio apparisse in fotografia poteva chiedertelo gentilmente e sicuramente avresti cancellato il file.”
Walter
zmphoto.it/forum
Tutto questo dibattito, che da noi, per il momento, resta circoscritto a piccoli eventi oppure viene spesso strumentalizzato dalle forze politiche del momento, si fa piuttosto serio in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove l’allarme terrorismo ha sempre registrato un livello maggiore rispetto a noi e di recente si sono verificati numerosi casi di fermi e schedature da parte della polizia.
“L’altra sera stavo fotografando con un gruppo di Kansas City. Stavamo riprendendo delle luci di Natale del Country Club Plaza. Camminanda attorno al Plaza ho visto l’insegna di un negozio che ha catturato la mia attenzione. Dopo aver scattato circa tre immagini, il commesso (proprietario?) è uscito fuori dicendo che loro non permettono che la loro insegna venga fotografata. Mi sono scusato, ma andando oltre mi interrogavo sugli aspetti legali del mio tentativo. Posso fotografare insegne di quel tipo oppure no? Vorrei alcune vostre riflessioni o commenti a riguardo.”
PhotoAl
photocamel.com/forum
“Non possono impedirti di fotografare se ti trovi sul suolo pubblico, sebbene possano negarti la possibilità di fare scatti dentro il loro negozio.
Un’altra considerazione che aggiungo è semplicemente quella di rispettare la richiesta del negoziante, anche se ti trovi perfettamente nella legalità. Cerco sempre di evitare di dare un’immagine negativa del fotografo, cerco di evitare anche in quei casi in cui mi trovo nel giusto”
Jerkeejoe
photocamel.com/forum
“Ecco come risolvo questo genere di problemi fin da prima che si presentino. Uso il mio “metodo del peggiore dei casi” e parto dal fatto che non posso fotografare alcuna proprietà privata, né certi edifici pubblici a seguito delle varie leggi sulla “homeland security”. Nei casi in cui ho un incarico di questo tipo mi procuro i permessi scritti dei proprietari, polizia, offici di sicurezza e/o le credenziali e le autorizzazioni del caso.”
Ed Shapiro
photocamel.com/forum
Photocredit: kiddingthecity.org

Mi auguro che questo articolo dia il là ad un dibattito tra di noi su un tema che ci riguarda molto da vicino praticando un genere di fotografia che coinvolge il più delle volte persone ignare, inconsapevoli e a volte infastidite da essere oggetto delle nostre attenzioni attraverso l'obiettivo della nostra fotocamera.
A margine una notizia dall'Unione Sarda:
Non bastavano le crisi editoriale ed economica, ora anche la legge prende di mira i fotografi, in particolare quel tipo attività che va sotto la categoria della street photography. Il British Journal of Photography da tempo denuncia la stretta che il governo inglese sta mettendo in atto contro i fotografi sia professionisti sia dilettanti. In occasione di eventi pubblici, concerti e naturalmente manifestazioni la polizia inglese conduce una serie di perquisizioni e schedature, arrivando a prendere di mira persino alcuni turisti in visita di piacere nell’intento di fotografare un obiettivo “strategico”, ovvero la stazione degli autobus di Walthamstow.
www.fotografi.org/privacy_fotografia.htm
E inserisco anche un interessante articolo di Marco Crupi, un mio contatto, dal suo blog:
Coma al solito è un pasticcio legislativo costituito da norme e normette che si accavallano l'una sull'altra, spesso contraddicendosi.
Partiamo dagli elementi certi in modo da capire almeno gli aspetti macroscopici:
- Nessuno può sottoporci a perquisizione personale o sequestrare materiale in nostro possesso, fanno eccezione le forze dell'ordine in caso di pericolo per l'ordine pubblico (il carabiniere può perquisire e sequestrare il taglierino al rapinatore, non può farlo con un elettricista che sta evidentemente facendosi gli affari suoi) o in caso di pronunciamento dell'autorità giudiziaria. Nessun vigilantes, guardia giurata, buttafuori, addetto alla sicurezza o chi per loro puo' chiederti (men che meno obbligarti) di vedere e cancellare le fotografie.
- Fotografare è diverso da pubblicare le fotografie, fotografare in luoghi pubblici è sempre permesso, ci sono condizioni e limitazioni alla pubblicazione, non allo scatto.
- Il diritto di cronaca è diritto di chiunque anche se non iscritto ad albi, registri e se non svolge neppure occasionalmente il mestiere di cronista.
- Lo stato italiano tutela la proprietà privata sopra ogni cosa fatto salvo il maggiore diritto comune.
Che vuol dire tutto questo? Da un punto di vista prettamente legale tu puoi fotografare stando all'intero di una struttura privata solo se il proprietario (o chi per lui/loro) ti autorizza, in primo luogo ad entrare, in secondo luogo a fotografare; il lavorare nella struttura non ti autorizza in se, se fai il ragioniere in acciaieria non significa che la domenica puoi andare a fotografare la colata.
Questo non significa che, se tu commetti un abuso fotografando dove non potresti, un vigilantes sia autorizzato a commetterne uno maggiore limitando la tua libertà di azione e movimento fermandoti e chiedendo di visionare e cancellare le fotografie. Sicuramente quello che può fare è fermarti e chiedere di vedere il tuo cartellino, in caso di tuo rifiuto può invitarti ad uscire dalla struttura e contestualmente chiamare le forze dell'ordine che procederanno alla tua identificazione. Se ti rifiuti di lasciare la struttura dovrà comunque chiamare le forze dell'ordine e non procedere autonomamente al tuo allontanamento. Neppure le forze dell'ordine possono obbligarti a mostrare loro le fotografie seduta stante, possono però, in caso di sospetti fondati di pericolosità sociale, metterti in stato di fermo e condurti in caserma per accertamenti, lì eventualmente su ordine del giudice possono sequestrarti la fotocamera e visionare le fotografie (non cancellarle).
Qual'è il principio? Il principio ispiratore è che tu, a rigore di legge, sei innocente, contestualmente sulla tua fotocamera potrebbero esserci immagini legate alla tua sfera personale che nessuno può essere autorizzato per legge a vedere, io ad esempio ho fatto delle fotografie alla mia schiena per documentare l'eventuale modificazione di un paio di nei, immagina quanti possibili scenari di privacy assoluta ci possono essere in una fotocamera, nessuno se non dopo l'autorizzazione di un giudice, può accedere a quelle immagini.
Chiaro che la ragionevolezza invita ad una condiscendenza diversa: fermo restando quanto detto sopra, vale la pena mettere un addetto alla sicurezza della tua azienda in condizione di chiamare le forze dell'ordine che dovranno metterti in stato di fermo e portarti in caserma per gli accertamenti del caso?
E' possibile fotografare aziende private? Come detto dall'interno della struttura sicuramente no senza autorizzazione, ma dall'esterno sicuramente si. Fanno eccezione quelle strutture private che, per vari motivi, rientrano tra gli obiettivi sensibili ad azioni terroristiche: le strutture Telecom, aziende di produzione e vendita di armi, le varie municipalizzate che gestiscono gli acquedotti, stazioni ferroviarie di ferrovie private (oltre a quelle pubbliche), dighe e centrali elettriche, insomma strutture chiave per trasporti, telecomunicazioni e servizi essenziali, pubblici o privati che siano.
http://marcocrupifoto.blogspot.com/2009/08...vacy-leggi.html
E leggete anche qui:
www.fotografare.com/forum/viewtopic.php?t=20798
Concludo questo post fiume con la segnalazione del blog sulla campagna I'M A PHOTOGRAPHER, NOT A TERRORIST. Il consiglio è di aggiungerlo tra i vostri preferiti (segnalibri per chi utilizza firefox):
http://photographernotaterrorist.org/
Inoltre prendo spunto da un episodio spiacevole capitato poche ore fa ad un mio amico, inserendo un articolo di Marco Crupi dal suo blog:
Coma al solito è un pasticcio legislativo costituito da norme e normette che si accavallano l'una sull'altra, spesso contraddicendosi.
Partiamo dagli elementi certi in modo da capire almeno gli aspetti macroscopici:
- Nessuno può sottoporci a perquisizione personale o sequestrare materiale in nostro possesso, fanno eccezione le forze dell'ordine in caso di pericolo per l'ordine pubblico (il carabiniere può perquisire e sequestrare il taglierino al rapinatore, non può farlo con un elettricista che sta evidentemente facendosi gli affari suoi) o in caso di pronunciamento dell'autorità giudiziaria. Nessun vigilantes, guardia giurata, buttafuori, addetto alla sicurezza o chi per loro puo' chiederti (men che meno obbligarti) di vedere e cancellare le fotografie.
- Fotografare è diverso da pubblicare le fotografie, fotografare in luoghi pubblici è sempre permesso, ci sono condizioni e limitazioni alla pubblicazione, non allo scatto.
- Il diritto di cronaca è diritto di chiunque anche se non iscritto ad albi, registri e se non svolge neppure occasionalmente il mestiere di cronista.
- Lo stato italiano tutela la proprietà privata sopra ogni cosa fatto salvo il maggiore diritto comune.
Che vuol dire tutto questo? Da un punto di vista prettamente legale tu puoi fotografare stando all'intero di una struttura privata solo se il proprietario (o chi per lui/loro) ti autorizza, in primo luogo ad entrare, in secondo luogo a fotografare; il lavorare nella struttura non ti autorizza in se, se fai il ragioniere in acciaieria non significa che la domenica puoi andare a fotografare la colata.
Questo non significa che, se tu commetti un abuso fotografando dove non potresti, un vigilantes sia autorizzato a commetterne uno maggiore limitando la tua libertà di azione e movimento fermandoti e chiedendo di visionare e cancellare le fotografie. Sicuramente quello che può fare è fermarti e chiedere di vedere il tuo cartellino, in caso di tuo rifiuto può invitarti ad uscire dalla struttura e contestualmente chiamare le forze dell'ordine che procederanno alla tua identificazione. Se ti rifiuti di lasciare la struttura dovrà comunque chiamare le forze dell'ordine e non procedere autonomamente al tuo allontanamento. Neppure le forze dell'ordine possono obbligarti a mostrare loro le fotografie seduta stante, possono però, in caso di sospetti fondati di pericolosità sociale, metterti in stato di fermo e condurti in caserma per accertamenti, lì eventualmente su ordine del giudice possono sequestrarti la fotocamera e visionare le fotografie (non cancellarle).
Qual'è il principio? Il principio ispiratore è che tu, a rigore di legge, sei innocente, contestualmente sulla tua fotocamera potrebbero esserci immagini legate alla tua sfera personale che nessuno può essere autorizzato per legge a vedere, io ad esempio ho fatto delle fotografie alla mia schiena per documentare l'eventuale modificazione di un paio di nei, immagina quanti possibili scenari di privacy assoluta ci possono essere in una fotocamera, nessuno se non dopo l'autorizzazione di un giudice, può accedere a quelle immagini.
Chiaro che la ragionevolezza invita ad una condiscendenza diversa: fermo restando quanto detto sopra, vale la pena mettere un addetto alla sicurezza della tua azienda in condizione di chiamare le forze dell'ordine che dovranno metterti in stato di fermo e portarti in caserma per gli accertamenti del caso?
E' possibile fotografare aziende private? Come detto dall'interno della struttura sicuramente no senza autorizzazione, ma dall'esterno sicuramente si. Fanno eccezione quelle strutture private che, per vari motivi, rientrano tra gli obiettivi sensibili ad azioni terroristiche: le strutture Telecom, aziende di produzione e vendita di armi, le varie municipalizzate che gestiscono gli acquedotti, stazioni ferroviarie di ferrovie private (oltre a quelle pubbliche), dighe e centrali elettriche, insomma strutture chiave per trasporti, telecomunicazioni e servizi essenziali, pubblici o privati che siano.

http://marcocrupifoto.blogspot.com/2009/08...vacy-leggi.html
VOGLIO SOTTOLINEARE IL FATTO CHE CHIUNQUE VI CHIEDA DI VEDERE E/O CANCELLARE LE FOTO PER STRADA NON PUO' FARLO E SI STA MACCHIANDO CHIARAMENTE DI DUE REATI: ABUSO DI POTERE (SE APPARTENENTE AD UN'AUTORITA' DI POLIZIA) E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY (LA VOSTRA PRIVACY), LA STESSA CHE DICHIARANO DI STARE DIFENDENDO.http://feeds.feedburner.com/AlessioCogheStreepher


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COMMENTI (1)

Da infom95
Inviato il 03 luglio a 22:58
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Avrei bisogno di un chiarimento, se possibile. Io mi trovo nella situazione inversa: sono il soggetto di alcune fotograzie, gli autori hanno pubblicato i loro scatti parlando di Copyright. Io che sono stato fotografato posso ripubblicare nel mio sito le loro foto? In quali problemi posso incorrere? Grazie infinite, Marco.