Prix Italia - Da Lord Patten a Tarantola: creatività e indipendenza per il futuro del giornalismo (Corriere della Sera)

Fiducia e denaro. Il bene immateriale più prezioso e il bene materiale più in crisi. Ruota attorno a questi due poli il futuro del giornalismo. Cambia la cornice (il contesto è quello dell'era multimediale), ma per dipingere il quadro il metodo è antico: servono ancora pennelli e colori (autorevolezza e correttezza). E' l'estrema sintesi della giornata di dibattiti al Prix Italia di Torino, introdotta dal segretario generale Giovanna Milella, dedicata al giornalismo (presenti Cilla Benko, direttore generale della radio svedese, Fran Unsworth, vicedirettore Bbc, Neill O'Reilly di Euronews, Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera) e conclusa in serata dalla Lecture del presidente della Bbc, Lord Patten of Barnes.
Molti gli spunti di discussione: il futuro del servizio pubblico in Europa, il giornalismo di qualità, il ruolo dei corrispondenti esteri. Nella sua analisi, Lord Patten riesce a cogliere in positivo il risvolto della crisi, ossia il taglio al budget: "Per quanto sconveniente possa sembrare, la limitatezza dei finanziamenti porta creatività e innovazione. Ci costringe a fare scelte difficili, che ci obbligano a mantenere solo il meglio di ciò che facciamo".
C'è poi il tema, centrale, della libertà dalla politica: "L'indipendenza dallo Stato è al centro della proposta di servizio pubblico e dobbiamo custodirla gelosamente. Dovrebbero farlo anche i politici, se sono seri quando parlano di libertà e democrazia... Ma se vogliamo che il pubblico ritenga che gestiamo i nostri affari senza interferenze, dobbiamo essere pronti a lavare i nostri panni in pubblico". Ossia a essere trasparenti nella gestione del denaro pubblico.
Di indipendenza ha parlato anche Anna Maria Tarantola, presidente della Rai: "Per raggiungere la necessaria indipendenza stiamo lavorando molto all'interno dell'azienda. Dobbiamo puntare sull'efficienza, evitare gli sprechi, controllare i costi e basarci sul merito. Se riusciremo a ottenere questi risultati, cosa non facile, allora saremo anche più indipendenti".
Renato Franco per "Corriere della Sera"