Prix Italia, Pflimlin: per noi di France Télévisions l'audience non è un problema

Creato il 22 settembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano

“L’audience per noi non è un problema. Se l’inseguissimo, ci comporteremmo come le tv private e noi siamo servizio pubblico”. Parola di Rémy Pflimlin, pdg France Télévisions e presidente del Prix Italia, che è intervenuto ieri al convegno internazionale “Il giornalismo nell’era multimediale”, organizzato da Ebu/Uer, in occasione della 65esima edizione del Prix Italia.
La tv pubblica francese non testa lo share ma la qualità. “Abbiamo istituito il barometro della qualità, un sistema interattivo – spiega Pflimlin –, che rileva il giudizio del pubblico sulle trasmissioni di prime time. Ed è piaciuta la proposta di programmi educativi in quella fascia. Ad esempio, i documentari sulla generazione y (le persone nate tra gli anni Ottanta ed i primi anni duemila nel mondo occidentale, ndr) sono risultati più graditi dei serial americani”.
Dal 2009 la tv pubblica francese ha il divieto di trasmettere spot dopo le 20, quali i vantaggi e gli svantaggi? “Questa decisione ha squilibrato il mercato per il venir meno di una fetta delle risorse data dalla pubblicità, ma – risponde Pflimlin – abbiamo la possibilità di trasmettere documentari senza interruzioni e fare scelte di messa in onda che non rispondano a criteri commerciali, offrendo ai telespettatori più cultura e programmi educativi”.
In Francia, sembra in nome della crisi economica, oggi pare si stia rimettendo tutto in discussione e una nuova legge sull’audiovisivo pubblico potrebbe intaccare l’attuale indipendenza dei programmi con un nuovo sistema di nomine e la reintroduzione della pubblicità dopo le 20. “Non transigeremo sull’indipendenza – puntualizza il presidente di France Télévisions -, non ci dovrà essere nessuna influenza politica, consapevoli del ruolo che svolgiamo nella società”.


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