In questi anni ho sentito spesso molti addetti ai lavori schierarsi pro e contro lo strapotere economico che, di fatto, aveva permesso alla società ligure un’egemonia pressoché totale in Italia e un ruolo di assoluto prestigio in Europa.
Personalmente non mi sono mai schierato in tal senso, sia perché non sono abituato a farlo, ma anche per il semplice fatto che non lo reputavo corretto.
Ma ...
Ciao a tutti, torno sulla Terra dopo un periodo di isolamento dovuto ad una lunga serie di motivi e, dopo aver scorso quello che è accaduto nell’universo pallanuoto nel ristagnante periodo che precede il torneo olimpico una notizia mi ha particolarmente colpito: la fine dell’era Recco-Volpi. In questi anni ho sentito spesso molti addetti ai lavori schierarsi pro e contro lo strapotere economico che, di fatto, aveva permesso alla società ligure un’egemonia pressoché totale in Italia e un ruolo di assoluto prestigio in Europa. Personalmente non mi sono mai schierato in tal senso, sia perché non sono abituato a farlo, ma anche per il semplice fatto che non lo reputavo corretto.
A distanza di anni, penso si possa affermare che l’era Volpi abbia apportato elementi positivi ed altri negativi alla pallanuoto nazionale: + tra gli elementi positivi penso possano essere citati la possibilità, per il mondo pallanuotistico di conoscere, forse per la prima volta una società gestita a livello manageriale con investimenti notevoli, la ricerca di professionalità e una organizzazione societaria di primo livello, senza la quale difficilmente si sarebbe potuto vincere per un periodo di tempo così lungo; - tra quelli negativi da un lato c’è stato il fatto che nessuno, purtroppo, ha saputo cogliere un’opportunità forse unica per poter far uscire il nostro sport da un’ottica dilettantistica e da una gestione fondata sulla passione e qualche mero interesse individuale.
Purtroppo, in questi sette-otto anni nulla è cambiato, tutto è praticamente rimasto uguale a prima.
Tutti
dicevano “facile vincere, con i soldi della Pro Recco anche noi avremmo vinto…..”.
Mi permetto di dire che non è così scontato.
Mi chiedo in un ambiente così economicamente asfittico come quello della
pallanuoto quante realtà non sarebbero implose su loro stesse divorate da guerre intestine per il potere
e l’accaparramento di un contratto più vantaggioso.
Ma tant’è, siamo solo sul campo delle ipotesi.
E poi scusate, perché nessun altro è riuscito ad avvicinare un magnate alla propria società e cercare così di competere con la corazzata Pro Recco? - Mancanza di progetti che potessero attirare sponsor o investitori? Scarsa visibilità della Pallanuoto sui media nazionali? Impossibilità di avere un ritorno di immagine per gli investimenti effettuati? Ah dimenticavo, questi sono problemi atavici del nostro sport. Forse è meglio che sia qualcun altro a risolverli…….. Infine vorrei affrontare quello che forse è la cosa più triste dell’era Recco-Volpi. Mi sono posto la domanda: cosa rimane dalle ceneri che sanciscono la fine di un connubio così “intenso e vincente”? Allo stato attuale mi sembra che purtroppo rimanga poco, molto poco e penso che questa sia la più grossa sconfitta per tutti. Ma essendo un convinto assertore della cura dei settori giovanili ricordo quando, appena dopo la vittoria delle finali scudetto Under 17 a Pescara (anno 2005) un dirigente della Pro Recco disse che quel blocco di ragazzi sarebbe emigrato in altre società limitrofe dove avrebbe potuto continuare un percorso e solo dopo anni trascorsi “a farsi le ossa” forse uno di loro sarebbe arrivato in prima squadra, perché c’erano progetti importanti in vista e al momento nessuno di loro rientrava nei piani della prima squadra. Rimasi francamente interdetto da quelle parole, magari condivisibili o meno, ma del tutto legittime e sinceramente franche. Mi chiesi: “possibile che nessun atleta della squadra campione d’Italia categoria Under 17 possa minimamente interessare una squadra di serie A1? Che futuro ha il nostro sport?” Correva l’anno 2005……. Mi piacerebbe conoscere, a titolo meramente informativo, quale percentuale di budget negli ultimi sette anni la società gestita dal dott. Volpi ha dedicato alle attività del settore giovanile, alla sua radicazione nel territorio nono solo cittadino, ma regionale. Quali attività siano state svolte per avvicinare sempre più ragazzi alla pratica del nostro sport, quale difficoltà siano state riscontrate e quali successi possano essere annoverati in tal senso. Mi farebbe piacere conoscere se sia stato elaborato un progetto sul settore giovanile che attraverso una costante crescita quantitativa e qualitativa, seguendo le orme della prima squadra, potesse aspirare a diventare un punto di riferimento per la pallanuoto nazionale. Questo mi piacerebbe conoscere dell’attività della Pro Recco durante l’era Volpi, e solo dopo aver avuto risposte a tali quesiti potrei rispondere in maniera adeguata alla terza domanda posta in questo articolo. Come diceva un vecchio saggio “le persone passano, le strutture ben organizzate rimangono…..”
Un saluto a tutti e FORZA AZZURRI !!!!!!!!!
Gianluca Polverini Responsabile Tecnico A.s.d. Riviera del Conero Cell. 328/4790559 Sito Internet: www.rivieraconeroancona.it