Scotstoun Stadium (Glasgow) - Una meta del canadese DTH van der Merwe, che raggiunge quota 34 marcature in Pro12, trasformata da Finn Russell a cinque minuti dalla fine manda i Glasgow Warriors in paradiso, regalando agli scozzesi una vittoria che sembrava ormai sfuggita di mano e la seconda finale celtica consecutiva. Ulster, dopo una gara gestita in maniera brillante per più di un'ora, deve cedere negli ultimi minuti come successo settimana scorsa e vede svanire la possibilità di giocarsi il titolo al Ravenhill, sede della finale in programma sabato prossimo. I Warriors hanno strameritato la possibilità di giocare la seconda finale della loro storia, dopo aver chiuso in testa la regular-season e dopo aver saputo soffrire stasera, stringendo i denti e guadagnandosi il biglietto per Belfast. Domani si conoscerà l'avversario ma, va detto, mai come quest'anno i Warriors hanno la possibilità di giocarsi alla pari le loro chance.
Ulster parte concentrato e attacca subito, passando in vantaggio dopo poco più di un minuto con il piede di Ruan Pienaar che, da posizione centrale, trasforma una punizione conquistata per un'irregolarità sul numero 8, Roger Wilson; al sudafricano, però, risponde poco dopo Finn Russell, ancora dalla piazzola, rimettendo la gara in parità.
Ulster torna ad attaccare, a testa bassa ma senza, almeno per ora, perdere la concentrazione, con Pienaar che continua a gestire sapientemente le fasi di possesso. I Warriors capiscono che, stasera, devono prendersi tutte le occasioni che capitano e quando il pack conquista la prima mischia chiusa, mandano Hogg dalla piazzola; l'estremo è strepitoso nel calciare tra i pali da oltre la metà campo avversaria per il primo vantaggio scozzese. Il pubblico si scalda quando George Clancy concede una punizione dubbia ai nordirlandesi, ma poco dopo trattiene il fiato quando un'avanzata di Gilroy, innescata dal bel passaggio al suo interno di Paddy Jackson, manda quasi in meta Tommy Bowe. La pressione bianca cresce e, inevitabilmente, Ulster va in meta nell'azione successiva con Chris Henry, che sfrutta l'ultimo passaggio di Ludik per involarsi sulla fascia sinistra d'attacco.
Pienaar non trasforma ma i Warriors entrano nel secondo quarto di gara sotto nel punteggio e senza capitan Al Kellock, costretto a lasciare il campo dopo un colpo subito alla testa qualche minuto prima e a chiudere così la sua carriera con la maglie dei Glaswegians - perché la sostituzione temporanea diventa permanente qualche attimo dopo. Gli Ulstermen hanno, finora, il 66% del possesso e sembrano in completo controllo della situazione, quando anche la mischia si mette ad alzare la voce poco fuori dai 22m difensivi, regalando un nuovo possesso e, cosa non da poco, metri preziosissimi.
Poco dopo la mezz'ora, però, i Warriors trovano finalmente la prima avanzata corale della serata e Ulster va in difficoltà; prima Wilson rischia moltissimo, quando prende quasi per il collo Horne, poi è Gilroy che va vicinissimo al giallo quando tocca Matawalu in volo. Clancy si consulta con il suo primo assistente, Lacey, e opta 'solo' per una punizione in favore dei padroni di casa; Finn Russell calcia in touche ma la difesa nordirlandese si salva bene, conquistando il possesso e alleggerendo la pressione con un calcio di liberazione di Pienaar, decisamente il migliore in campo. Ulster ha l'ultimo possesso, con una mischia sui 5m scozzesi dopo che la difesa dei Warriors si è immolata per evitare a Louis Ludik di andare in meta.
I Warriors, che perdono anche Tommy Seymour (colpo alla testa, sostituzione temporanea), vincono la mischia e Josh Strauss, che ha preso i gradi di capitano dopo l'uscita di Kellock, sceglie di calciare fuori, mandando le squadre a riposo con Ulster avanti 8-6. Nel primo tempo i Warriors hanno replicato, con gli stessi errori, la gara di sabato scorso; il peccato più grosso degli scozzesi è non aver gestito meglio le fasi di possesso, passando attraverso le fasi anziché continuare a calciare in avanti; Ulster ha dimostrato che, sotto pressione, tende a commettere qualche errore di troppo e a lasciarsi andare all'indisciplina.
I Warriors tornano in campo un pò più convinti nella ripresa e provano subito a testare la consistenza della difesa avversaria che, però, regge bene l'impatto. I primi dieci minuti sono, in verità, un po' confusi, con Ulster che per tre volte di fila calcia l'ovale direttamente in touche - a cavallo dei propri 22m - e i Warriors che, nonostante le buone piattaforme, non riescono a rendersi pericolosi per la troppa imprecisione; epitome di questi minuti, l'incomprensibile scelta di Finn Russell che, riconquistato l'ovale grazie ad un intervento prodigioso di Matawalu in recupero su Gilroy, decide di calciare per se stesso, perdendo la palla in avanti e regalando una mischia che il pack in bianco trasforma in una punizione di importanza capitale.
Pienaar mantiene la calma e calcia tra i pali il pallone, muovendo il tabellino e portando a cinque i punti di vantaggio dei suoi. Gilroy e Matawalu sono protagonisti un attimo dopo, quando l'ala nordirlandese ostacola l'avanzata del figiano che calcia lungo per se stesso prima di sfidare l'avversario in velocità sotto il North Stand. Clancy chiede l'intervento del TMO per la prima volta stasera, che esclude ogni irregolarità e fa ripartire il gioco con una mischia ai 5m per i Warriors - dopo che Pienaar, ancora lui, aveva annullato l'azione schiacciando l'ovale a terra nella sua area di meta.
Il pack scozzese conquista un'ottima punizione e i Warriors vanno in touche, perdendo però l'ovale per un lancio sballato di Pat MacArthur; la pressione scozzese porta comunque i suoi frutti perché Ulster non mantiene il possesso e Rory Best regala una punizione proprio sotto i pali per non essere rotolato via da un raggruppamento. Finn Russell si fa perdonare l'errore commesso qualche minuto prima, riportando i suoi a due punti, quando si entra nell'ultimo, decisivo quarto di gara.
Ulster, nonostante i suoi precedenti, riesce a gestire la tensione e riparte, con calma, riportandosi avanti di cinque punti con un calcio di punizione chirurgico di Pienaar da quasi cinquanta metri, a trasformare un'altra punizione arrivata grazie al perfetto lavoro al breakdown.
Al 71'32" il cronometro si ferma, quando Clancy chiede il secondo intervento del TMO per un'irregolarità del pilone destro di Ulster, Ricky Lutton, che prende al collo Matawalu a gioco fermo; stavolta l'intervento televisivo frutta una punizione ai Warriors ma non il giallo al pilone, che tutto il pubblico chiedeva a gran voce. Quando il gioco riparte, i Warriors costruiscono la loro migliore azione della ripresa, mettendo alle corde la difesa degli Ulstermen che sono costretti a capitolare dopo più di dieci fasi quando Russell, con un passaggio lungo, trova libero il neo-entrato DTH van der Merwe che va in meta all'altezza della bandierina sotto il North Stand.
Tutta la pressione, adesso, è sull'apertura scozzese che, nonostante la serata poco ispirata, estrae dal cilindro un vero e proprio capolavoro che manda i Warriors in vantaggio a quattro minuti dal termine. Lo Scotstoun impazzisce e ruggisce tutto il suo sostegno ai Warriors, mai come ora vicini all'impresa della seconda finale celtica consecutiva. Ulster non sembra in grado di reagire e concede un'altra punizione a venticinque secondi dalla fine, che i Warriors scelgono di calciare. Stuart Hogg si incarica della trasformazione ma manca i pali. Ulster prova a ripartire ma l'avanzata dei nordirlandesi si ferma a ridosso dei loro 22m, quando Gilroy perde l'ovale in avanti mandando tutto lo Scotstoun in paradiso.
Glasgow Warriors 16Ulster Rugby 14
Score: 1′ Pienaar cp (0-3), 5′ Russell cp (3-3), 13′ Hogg cp (6-3), 19′ Henry m (6-8); 55′ Pienaar cp (6-11), 60′ Russell cp (9-11), 66′ Pienaar cp (9-14), 75′ van der Merwe m Russell tr (16-14).
Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Tommy Seymour 13. Richie Vernon 12. Peter Horne 11. Niko Matawalu 10. Finn Russell 9. Henry Pyrgos 1. Ryan Grant 2. Fraser Brown 3. Rossouw de Klerk 4. Jonny Gray 5. Al Kellock (C) 6. Josh Strauss 7. Chris Fusaro 8. Adam Ashe
Panchina: 16. Pat MacArthur 17. Gordon Reid 18. Mike Cusack 19. Leone Nakarawa 20. Ryan Wilson 21. Duncan Weir 22. Sean Lamont 23. DTH van der Merwe
Ulster Rugby: 15 Louis Ludik 14 Tommy Bowe 13 Jared Payne 12 Darren Cave 11 Craig Gilroy 10 Paddy Jackson 9 Ruan Pienaar 1 Callum Black 2 Rory Best (C) 3 Ricky Lutton 4 Lewis Stevenson 5 Dan Tuohy 6 Iain Henderson 7 Chris Henry 8 Roger Wilson
Panchina: 16 Rob Herring 17 Andrew Warwick 18 Bronson Ross 19 Robbie Diack 20 Sean Reidy 21 Paul Marshall 22 Stuart McCloskey 23 Michael Allen
HT: 6-8
Note: Serata serena, vento quasi assente, 12°C.
Man of the match: Finn Russell (Glasgow Warriors)
Spettatori: 10mila (sold-out)
Arbitro: George Clancy (IRFU)