Finalmente si gioca, e il calcio d'inizio mette fine ad una settimana piuttosto lunga, dopo la decisione - che non ha lasciato tutti contenti - di muovere la gara dallo Scotstoun al BT Murrayfield, prima, e di non mettere a disposizione più tagliandi, poi. Il colpo d'occhio è interessante - aperto solo l'East Stand, la pioggia attesa è arrivata e i tifosi dei Warriors, almeno in avvio, sono davvero riusciti a .
I Warriors partono meglio e passano a condurre con un piazzato di Weir, dopo aver sprecato un paio di buone occasioni - prima una maul avanzante, poi una penal'touche con brutto lancio di Fraser Brown. La tensione è palpabile, in campo e sulle tribune, perchè i Warriors non solo devono ribaltare uno svantaggio di dodici punti - ricordiamo che settimana scorsa i Gunners si sono imposti 23-11 - ma devono anche tornare a vincere e convincere, dopo la brutta gara di settimana scorsa. Coman e Ryan Wilson vengono quasi alle mani, quando i Warriors vincono la prima mischia chiusa - con Fitzgibbon, il direttore di gara, che decide solo per un rimprovero ad entrambi - prima che, scegliendo ancora la penal'touche, i Glaswegians sprechino un'altra chance - perdendo a mischia nata da un in-avanti di Price in fase di avanzamento.
L'intensità di Glasgow cala e Edinburgh trova il pareggio poco dopo il quarto d'ora di gioco, grazie ad un piazzato di Sam Hidalgo-Clyne che punisce una scorrettezza al breakdown. Nell'azione successiva i Warriors conquistano subito un calcio di punizione e decidono di calciare in touche; Weir, però, sbaglia il calcio e regala l'ovale ai Gunners.
Dopo qualche momento di stanca, la gara ha una fiammata al 25′, quando un calcio di avanzamento di Cornell Du Preez ricaccia i Warriors nei propri 22m; la pressione di tre giocatori di Edinburgh non lascia scampo a Mark Bennett che, seppur bravo nel recupero difensivo, è costretto a regalare una punizione ('tenuto') che Hidalgo-Clyne trasforma nel primo vantaggio ospite.
I Warriors, quasi inaspettatamente, iniziano a spingere attorno alla mezz'ora e trovano, dopo due azioni, la prima meta del match; è Mark Bennett, protagonista anche della prima azione, a chiudere in tuffo sotto il West Stand una multifase guidata da Josh Strauss.
Non c'è nemmeno il tempo di festeggiare, però, perchè prima Weir manca la trasformazione, poi Lamont, per poco, non innesca il contrattacco dei Gunners facendosi murare il calcio di liberazione da Dougie Fife, bravo a portare pressione. La difesa dei Warriors tiene bene e riesce a fermare l'avanzate di Edinburgh, conquistandosi anche un prezioso calcio di punizione che consente ai padroni di casa di uscire dai propri 22m.
Con la seconda punizione consecutiva i Warriors entrano nei 22m di Edinburgh, mentre con la terza - i Gunners, adesso, sono in difficoltà - si accampano nei 5m avversari, a tempo scaduto. Vinta la touche, la pressione dei Warriors costringe Edinburgh a difendersi sulla propria linea di meta; dopo numerosi pick-and-go, i Warriors riescono ad andare oltre la linea ma la meta viene annullata per un velo in fase di costruzione, visto dal TMO. Il primo tempo si chiude, così, con i Warriors avanti di due punti, ma ancora lontani dalla riconquista della coppa.
Nella ripresa, Edinburgh parte più convinto, mentre i Warriors commettono subito un paio di errori di handling piuttosto banali - brutto quello di Weir, che perde l'ovale in-avanti mentre chiede il mark su un up-and-under di Cuthbert, regalando una mischia ai Gunners al limite dei 22m difensivi dei Glaswegians. Il pack di Edinburgh non ha ancora, fino ad ora, mostrato il dominio netto della gara di andata ma si impone nella prima scrum del secondo tempo, mandando Hidalgo-Clyne dalla piazzola per il sorpasso, con il mediano di mischia che, però, non trova i pali da posizione angolata. Li trova, invece, Weir nell'azione successiva, a punire un fuorigioco difensivo di Edinburgh, portando il vantaggio dei suoi a cinque punti al 54′.
L'inerzia, adesso, scivola nelle mani dei Warriors, perchè Edinburgh sembra un po' stanco e, soprattutto, incapace di una reazione convinta e ordinata. La pioggia, che continua a scendere con la stessa intensità, non aiuta le due squadre in fase di costruzione del gioco e Townsend, dopo qualche cambio, decide di inserire Leone Nakarawa per sfruttare le doti di ball carrier del figiano, quando la gara è ormai entrata nell'ultimo quarto e il tempo a disposizione dei Glaswegians per ridurre ulteriormente la distanza dalla coppa è sempre meno.
Un piazzato di Hidalgo-Clyne, però, ricaccia i Warriors a undici punti dalla 1872 Cup, riducendo lo svantaggio di Edinburgh a due soli punti e rimettendo i suoi in corsa anche per una vittoria che sarebbe importantissima per le ambizioni di post-season dei Gunners.
Come successo prima ad Edinburgh, sono i Warriors adesso a disunirsi, perdendo la concentrazione e commettendo errori che consentono agli avversari di guadagnare terreno e fiducia. A meno di dieci minuti dal termine, Edinburgh riesce a passare attraverso le fasi, conquistando una punizione importantissima sui 10m dei Glaswegians e scegliendo la penal'touche, per tornare nei 22m avversari.
Vinto il possesso, i Gunners conquistano un'altra punizione, andando ancora in touche; stavolta l'azione si sviluppa in orizzontale, partendo dall'East Stand e chiudendosi sotto il West Stand, oltre la linea di meta dei Warriors. Il direttore di gara si consulta con il TMO, prima di premiare l'ottimo spunto di Phil Burleigh, bravo a trovare il varco giusto e determinato nell'andare fino in fondo, vincendo la resistenza disperata del neo-entrato Murchie.
Hidalgo-Clyne manca la trasformazione ma Edinburgh, adesso, ha praticamente messo al sicuro la 1872 Cup per la seconda stagione consecutiva ed è davvero vicina ad una doppietta clamorosa sui rivali dell'Ovest. I Warriors hanno uno scatto d'orgoglio e, riconquistato il possesso, provano almeno a vincere la gara perchè, se la coppa è ormai persa, nella 'bigger picture' della stagione ci sono ancora in palio quattro punti importantissimi per la loro classifica. Devono provare a farlo in quattordici, però, perchè Peter Horne è uscito in barella e i Glaswegians non hanno più cambi a disposizione.
Dopo almeno 30 fasi giocate a ridosso della linea bianca, in cui la difesa di Edinburgh dimostra davvero di essere 'top class', i Warriors conquistano una punizione che, a tempo abbondantemente scaduto, decidono di battere veloce. Nasce un'altra azione multifase, in cui la difesa dei Gunners riesce ancora ad avere la meglio, mettendo al sicuro il risultato.
Glasgow Warriors 11Edinburgh Rugby 14
Score: 5′ Weir cp (3-0), 16′ Hidalgo-Clyne cp (3-3), 25′ Hidalgo-Clyne cp (3-6), 31′ Bennett m (8-6); 54′ Weir cp (11-6), 68′ Hidalgo-Clyne cp (11-9), 74′ Burleigh m (11-14).
Glasgow Warriors: 15. Stuart Hogg 14. Taqele Naiyaravoro 13. Mark Bennett 12. Peter Horne 11. Sean Lamont 10. Duncan Weir 9. Ali Price 1. Gordon Reid 2. Fraser Brown 3. Zander Fagerson 4. Greg Peterson 5. Jonny Gray (C) 6. Ryan Wilson 7. Chris Fusaro 8. Josh Strauss
Panchina: 16. Shalva Mamukashvili 17. Ryan Grant 18. Sila Puafisi 19. Leone Nakarawa 20. Hugh Blake 21. Grayson Hart 22. Peter Murchie 23. Lee Jones
Edinburgh Rugby: 15 Jack Cuthbert 14 Dougie Fife 13 Michael Allen 12 Matt Scott 11 Damien Hoyland 10 Phil Burleigh 9 Sam Hidalgo-Clyne 1 Rory Sutherland 2 Ross Ford 3 WP Nel 4 Anton Bresler 5 Ben Toolis 6 Mike Coman (C) 7 John Hardie 8 Cornell Du Preez
Panchina: 16 Neil Cochrane 17 Allan Dell 18 John Andress 19 Alex Toolis 20 Jamie Ritchie 21 Sean Kennedy 22 Greig Tonks 23 Andries Strauss
HT: 8-6
Note: 8°C, vento e pioggia a tratti, campo in perfette condizioni. Ryan Wilson entra in campo da solo per festeggiare la presenza numero 100 con la maglia dei Warriors.
Man of the match: Jonny Gray (Glasgow Warriors)
Spettatori: 8mila
Arbitro: Peter Fitzgibbon (IRFU)