Panoramica
Il campionato Pro12 che va ad iniziare si configura come estremamente interessante per noi italiani. A cominciare dalla "carta", la campagna di rafforzamento estivo: brutta l'aria che tira in Irlanda e ancor più in Galles, solo le scozzesi (in particolare una) sono state circa all'altezza dei rinforzi presi in Italia, Zebre new kids on the blocks incluse. Ci sono i presupposti quindi per Benetton di togliersi definitivamente dalla fascia delle mediocri, per le Zebre di non replicare la postura a zerbino pur combattente dei loro avi Aironi. Non montiamoci la testa con playoff o altro: diciamo che è realistico ritenere che entrambe possano riuscire a prendersi qualche soddisfazione in più del recente passato, ognuna nelle rispettive posizioni. Perché come dimostrò Einstein, tutto è relativo.
Cominciamo la panoramica dalle finaliste della scorsa stagione.
- Dagli Ospreys è l'esodo: se ne vanno Paul James, Will Taylor, Huw Bennett, e poi Sonny Parker, Tommy Bowe e Shane Williams; arrivi? Solo il trequarti Spratt dagli Irish, 5 presenze in Premiership l'anno scorso.
- Il Leinster campione d'Europa mantiene i suoi e scambia un po' di stranieri: via Berquist, Sykes e soprattutto Brad Thorne, arriva una manciata di Carneadi da Sudafrica e Nuova Zelanda, roba da italiane. Il punto per loro non è la Celtic League (o meglio, Rabo-qualcosa), dove rimangono sovradimensionati: riusciranno piuttosto a reggere la depth dei rinnovati roster del Tolosa piuttosto che del Tolone in Europa, come sempre la loro priorità?
Nemmeno le altre a cavallo del Mar d'Irlanda si sono rinforzate.
- Gli Scarlets, in potenziale ascesa, tra le gallesi si salvicchiano: son riusciti a tener molti dei loro baldi giovanotti e dire addio alle bandiere, ma per un Ben Morgan, Stephen Jones e Sean Lamont perduti, ci sono solo un po' di scambi interni.
- Munster è giunta traumaticamente al cambio generazionale con gli addii di Hayes, Flannery, Mick O'Driscoll, Leamy e David Wallace, ma non può trattenere stranieri validi come Mafi e Borlase, così il nuovo coach Penney da Canterbury trova di nuovi di livello solo Laulala e il terza linea sudafricano Stander.
- Ulster finalista in Europa si è indebolita nell'estate - via gli stranieri Kiriacou, Wannenburg, Terblanche, Danielli e il nativo Ian Humpreys tra gli altri, con Ruan Pienaar impegnato nel Championship; a parte Tommy Bowe arrivano figure minori tra cui si distingue l'ex Aironi Nick Williams.
- Peggio che mai i Cardiff Blues, deludenti da quasi sempre e quest'anno pure pesantemente ridimensionati - via gli stranieri Xavier Rush, capitan Tito, Laulala, Molitika, Ben Blair, Dan Parks e i nazionali Jenkins, Yapp, Rees, Rhys Thomas, col solo parziale contentino dell'arrivo di Jason Tovey.
- A proposito di Tovey, anche i Dragons piangono miseria: con lui emigrano i fiori all'occhiello Charteris e Aled Brew e arriva solo il promettente Junior Tom Prydie. Però almeno riescono a trattenere i loro pezzi pregiatissimi della cruciale terza linea.
- Connacht fa i suo solito gran movimento di mercato, stavolta col piccolo grande botto Dan Parks a dar spessore e precisione tra i venti che spirano dal Mare Oceano, ma sinceramente ci pare un gioco vicino alla somma zero tra entrate e uscite.
E veniamo alle scozzesi.
- Glasgow è arrivata ai playoff la scorsa stagione, ora rinuncia a Richie Gray e John Beattie, punta sul prodotto nazionale e almeno ampia la rosa con la quantità.
- Molto meglio si comporta Edinburgh, pessima in campionato ma semifinalista in Coppa Europa: affronta il ritiro di Paterson e l'addio di Mike Blair, Godman e Lozada inserendo tra gli altri JP Nel, uno dei più dinamici piloni sudafricani, intercetta i gallesi Yapp e Rees, recluta Ben Atiga dalla Nuova Zelanda. E' la prima campagna acquisti col segno più che troviamo in Keltia.
Infine le italiane.
Della Benetton già si è detto in pre-season: non ci fossero stati gli infortuni gravi a Loamanu e LaGrange, ci sarebbe da ribadire, risultati alla mano, il nostro"dove debbo firmare" preventivo. La risposta definitiva la darà il campo ma l'esperienza cresce mantenendo i pezzi pregiati dagli assalti francesi, quindi la depth milgiora a vista d'occhio. Se son rose ...
Anche le Zebre neonate non paiono affatto malmesse sulla carta, sempre nel loro piccolo; pur nel loro "peccato originale"di muoversi su un piano strategico diverso da quello sportivo (son lì "per sviluppare atleti nazionali", non per vincere) e con la tara genetica della paternità Fir (significa privilegi ma anche palle al piede, prova ne sia la auto candidatura di Dondi alla presidenza). Come già detto, il solo fatto di essere riusciti a trattenere Sinoti Sinoti ha quasi fatto dimenticare l'addio di Nick Williams. Dopodiché gli arrivi di Van Schalkwyk e soprattutto di Dan Halangahu, potrebbero aver coperto i "buchi" d'organico concentrati in aree cruciali come terza linea e mediana. Se i nomi primari paiono di buon livello, il problema del team basato a Parma è proprio la profondità della panchina: Dondi e reggicoda non han mai compreso che i ggiovani per quanto promettenti, non "li impari" a nuotare gettandoli in acqua.
Si comincia - partite e formazioni delle partite italiane
Comunque ora le chiacchiere stanno a zero e pure i pesi "sulla carta", da venerdì sera si comincia e contano solo i fatti, cioè i punti incamerati.
Nella prima giornata di campionato l'incontro di cartello sarà sabato: Scarlets-Leinster, seguito da Treviso-Ospreys venerdì e Edinburgh-Munster sabato; Ulster -Warriors sabato è un gradino sopra Connacht-Blues, mentre chiude Dragons-Zebre, un inizio potenzialmente interessante per i new kids on the block.
La formazione annunciata da Franco Smith per la prima in casa della Benetton, la prima tra le due in cui gli Ospreys non partano favoriti, è apparentemente "tattica" e non d'assalto: roba seria dietro, Burton estremo con McLean all'ala e Nitoglia dall'altra parte, due dai piedi buoni e un corridore in fondo; in mezzo il solido Sgarbi e il più agile Iannone, rincalzo trequarti Brendan Williams. DiBernardo è apertura con Gori mediano, Semenzato in panca. La terza linea è da nazionale, con Barbieri in mezzo tra il tornato a casa Favaro e Zanni, coperti da Derbyshire più Filippucci in panca. In seconda c'è Minto con Van Zyl che eredita da Pavanello la fascia di capitano, parte dalla panca Dean Budd. In prima linea l'ex Airone DeMarchi con Ruyet e Ceccato in mezzo, Sbaraglini in panca con Rizzo e Cittadini, pronti a "spaccare" nell'ultima mezz'ora. Una formazione da sfida "pesante", pur col Dingo pronto a scattare alla bisogna.
Gli Ospreys arrivano con Fussell estremo, senza Bowe e Shane W. ora trovano spazio all'ala il potente sudafrican-americano Hanno Dirksen (20 anni, sei mete la scorsa stagione) e Tom Isaacs. In mezzo Bishop e il 22enne Ashley Beck, in mezzo il solito duo Biggar-Fotuali'i. La terza linea è composta dall'esperto Jonathan Thomas tra il 21enne Sam Lewis e il 22enne lock James King: se non li facciamo a fette stavolta ... In seconda linea Ian Evans e l'esperto Alu-Wyn Jones. Davanti Bevington e Jarvis con Hibbard in mezzo.
Le Zebre sempre venerdì sera esordiscono a Newport coi Dragons col fattore campo e una delle migliori terze linee mondiali dalla loro.
I Parmigiani partiranno con Sinoti nel nuovo ruolo di estremo ("alla Masi"), Venditti e l'eterno Pace alle ali, Quartaroli e capitan Garcia in mezzo: un bel repartino equilibrato, forse non di piede. Orquera e Tebaldi sono la mediana con Chiesa e Chillon in panca: questo ci rassicura meno (non la panca, o non solo). In terza linea Van Schalkwyk tiene Cristiano e Cattina rivelazione della scorsa stagione agli Aironi: partenza in salita, coperti da Ferrarini in panca; in seconda ci sono Caffini e Geldenhuys, un punto di domanda e una sicurezza, coperti da Cazzola, davanti Perugini con Ryan e Festuccia, sospendiamo il giudizio, rincalzati da Leibson, DeMarchi e Giazzon.
I Dragons presentano il 23enne ex Scarlets Dan Evans estremo, con Will Harries e la new sensation gallese Tom Prydie alle ali - probabilmente piazzerà anche. In mezzo tal Pat Leach e il samoano Andy Tuilagi, della famosa schiatta. All'apertura uno dei tanti Jones , il 21enne Steffan che pure qualche numero l'ha fatto, con l'esperto Wayne Evans in mediana. Al potenziale punto "corto" delle Zebre corrisponde quello forte dei Dragons: in terza linea, rullo di tamburi, Toby Faletau e Dan Lydiate tra i migliori al mondo, più tal Jevon Groves openside (ma potrei esserci anche io). In engine room tornano potabili, ci stanno Andrew Coombs e lo scozzese Ian Nimmo, ex Cornish Pirates; davanti mettono Dan Way e Phil Price con Steve Jones a tallonare (si faceva 'na volta).
In bocca al lupo a tutti, italiane in primis.
Ah, domani sera saremo in diretta live da Monigo con Zamax, non mancate!