…però mascherato.
Fatto sta che un mesetto fa mi ero messa in testa di segnare su apposito foglio e poi riportare qui sul blog tutte le attività extra che faccio per la scuola (vedi i miei “fannullamenti”).
Cioè, un momento, extra una bella merda. Extra lo pensa Profumo, che così ci dice: eh, voi, professori, non fate una mazza tutta la settimana, lavorate soltanto 18 ore ogni sette giorni, cacchiuo volete? Vi devo far lavorare sei ore in più, ché mica posso chiedere sei ore in più alla settimana agli operai del Sulcis, che alla miniera di Serbariu lavorano già fin troppo e allora a loro dobbiamo solo spostargli la pensione. Invece a voi, ore in più. Non pagate.
Ecco, extra lo pensa anche quel facciadicuolo dell’educatissimo Presidente del Consiglio, che fa finta che le ore fossero solo due (no, ciccio, quell’altro aveva detto sei) e poi, siccome non vogliamo lavorare due ore in più (sempre a gratis) dice che siamo dei conservatori.
Da questo, posso capire che i parlamentari sono dei rivoluzionari, giusto?
Loro lavorano indefessamente ore e ore in più, senza voler essere pagati. Vero?
No?
Be’, fa niente. Francamente, a voi frega una beata mazzua dei parlamentari?
A me, in questo momento, poco.
Anche perché diciamocelo: o il nostro educato Presidente del Consiglio conosce della scuola quello che conosceva la Gelmini (id est: un cazzuo) e allora mi domando come fa a fare il PdC e a parlare alle masse della scuola e degli insegnanti (io insegno ai miei virgulti che, se non sanno niente, meglio star zitti che sparare cazzuate; loro hanno imparato, Monti non ancora).
Oppure, dicevo, l’alternativa è che il nostro educato PresDelCons sa benissimo come stiano andando le cose a Scuola, ma fa finta e dice le sue cagates; cioè, è in mala fede, spudoratamente, e allora mi domando: uno, perché io devo rispetto a un PresDelCons che, in malafede, fa quel che fa e dice quel che dice; secondo: perché viene a dire urbis et orbis che, se noi insegnanti lavorassimo due ore in più in classe (gratis) “si libererebbero risorse per la didattica”.
Eh?? Eeh??
Cioè, se io lavoro due ore in più in classe e insieme ad altre nove colleghe carampane (due ore per dieci colleghe = venti ore, nuovo limite orario di cattedra, secondo l’Educato), se insieme alle altre, dicevo, porto via il posto alla mia collega giuovane (camuffo anche questa parola, perché in Italia è diventata una parolaccia), ecco, l’Educato mi viene a significare che utilizzerà la collega giuovane (or ora rimasta senza posto di lavoro) per assistermi nella classe dei disgraziati fuori di testa con dieci stranieri di cui tre da alfabetizzare? L’Educato vuol dire che, quando io lavorerò due ore in più in classe (a gratis) la collega giuovane che perde il posto sarà impiegata per dare sostegno alle tre ragazzine DSA che ho in classe? (e se non sapete che significa ragazzine DSA, tranquilli: non è una nuova parolaccia, e comunque di questo non sa un cazzo nemmeno Monti).
Ma, dicevo più sopra: me ne frega, di Monti?
Sì e no.
Molto no, in questo momento.
Sì, lo so che l’impegno politico e il valore della politica e le responsabilità e la democrazia (que viva siempre) e il rispetto delle istituzioni (uahahahah), ma, alla fine, sapete che cosa è che giornalmente rompe il cuolo?
Non sono i parlamentari, non è il falso e bugiardo ed Educato PresDelCons, no.
No.
Che ti rompe giornalmente:
è quella madre di figlia media che, arrogante come la Gelmini, mi comunica che lei non può venire a udienze, lei, perché lei lavora venti ore al giorno, lei (sic), mica come me che lavoro diciotto ore alla settimana;
è rimanere, dalle sei e mezza di sera alzata fino alle undici di sera (che per me è notte fonda, ma anche se non fosse, sono comunque quattro ore di lavoro – più mezz’ora per mangiare la minestra) per finire di correggere i compiti che, secondo Monti e secondo Profumo, vengono corretti dai folletti della notte (un po’ come mio marito che crede che le mutande sporche e le calze vadano da sole nel cesto della biancheria);
è divertirsi (sì, divertirsi, Monti, che cazzuo vuoi?, io mi diverto a Lavorare, certe volte, ma anche se mi diverto esso è Lavoro, capito?), divertirsi, dicevo, a preparare una presentazione animata per spiegare la storia della cartografia, che ci metto dieci minuti a usarla, in classe, ma ci ho messo quattro ore e un quarto a prepararla, a casa, e poi tu mi dici che sono una sporca conservatrice corporativa perché non voglio lavorare due ore in più (gratis) andando in classe (magari senza preparare niente a casa, chissenefrega);
è la madre di figlia elementare che, fresca come una rosa (e brutta come un rospo, lasciatemelo dire), si meraviglia e inorridisce perché le maestre di sua figlia, dopo i tagli della Gelmini, non riescono più a fare assistenza in mensa, epperò devono pur mangiare e allora, intanto che mangiano, facciano assistenza in mensa lo stesso (gratis), ché tanto ci sono un sacco di ragazze che fanno delle ore di lavoro gratis, perché le maestre no?
Non so, ci sono anche tanti che prendono volentieri un ombrello aperto nel culo, perché tu no?