Problema, Coesione, Soluzione

Creato il 04 agosto 2011 da Tnepd

di M. Pescosta

Di recente, causa forze maggiori, mi sono interessata alla situazione disoccupazione in Italia. E ragionandoci un po’ mi sono chiesta: come mai nessuno si ribella? Dunque, poniamo il caso che tu sia un lavoratore dipendente. Un bel giorno ti licenziano accampando varie scuse, dal ridimensionamento dei dipendenti a “eh, mi spiace, c’è crisi…” nonostante il capo vada in giro in Mercedes … Una volta licenziato, cerchi lavoro per agenzie, magari hai 40 anni o più e nessuno ti vuole perchè non sei inquadrabile in “stage non retribuito” o non possono percepire gli incentivi al lavoro giovanile se ti assumono, o la nuova, modernissima scusa che ormai ti senti ripetere anche dal macellaio: “c’è crisi”. Ma poco importa, perchè in realtà non prendono neanche i ventenni (esperienza personale), nemmeno gratis, tranne quelli “consigliati da” e quelli che escono dalla università che poi manderanno via a calci nel culo finiti i 6 mesi di stage. Insomma, morale della favola: non ti prendono da nessuna parte. 

Hai passato la tua vita a lavorare senza sosta, a incazzarti con i capi, a fare straordinari trascurando la famiglia, oppure addirittura neanche hai potuto fartela, una famiglia. Magari hai un mutuo da pagare (pessima cosa fare debiti…). 

E cosa fai? Ti butti giù. Perchè per anni non hai fatto altro che pensare a te stesso come a un lavoratore dipendente, senza scopi, con i paraocchi fissi alle tempie, felice della condizione di “occupato”, ignaro che ti stessero per strappare il tappeto da sotto i piedi.  Per anni, decenni, siamo stati accecati dall’idea che il lavoro dia valore alla vita, che senza lavoro non valiamo più un cavolo… l’Italia è un paese fondato sul lavoro; bella frase, peccato che non si dica che in realtà l’Italia è un paese fondato sulle persone!! Non su uno strumento per vivere. Questa è la vera beffa.  Perchè il lavoro è questo, come il denaro: uno strumento. Leggetevi la definizione e la storia del termine denaro.   Dunque, tu, ormai disoccupato, ti butti giù, ti ritieni svuotato, senza valore, annichilito a pura macchina non più produttiva. Uno scarto. Dov’è finita la dignità di persona? Dov’è finito l’istinto di autoconservazione? Continuare a elemosinare dal sistema-stato-truffa uno straccio di lavoro è sbagliato. E sai perché? Perché questo tipo di economia è nato bacato e morirà presto.  Lo stanno facendo saltare, ancora non te ne sei accorto? Piano piano le tue sicurezze verranno meno, ed è una cosa voluta. Vogliono la tua disperazione, la distruzione dei tuoi valori, della tua vita, della tua sicurezza. Perché una persona senza sicurezze è il soggetto migliore da controllare, rigirare, indirizzare. Ovvio che non intendo fare solo pars destruens. Infatti questa è la mia domanda: prima che tutto questo calvario iniziasse, prima che iniziassi a lavorare, a renderti docilmente schiavo e dipendente, prima di mutui, crisi delusioni e licenziamenti…

…TU, COSA VOLEVI FARE NELLA VITA? QUALI ERANO I TUOI SOGNI? QUALI PASSIONI NON HAI COLTIVATO PER CORRERE COME UN CRICETO NELLA RUOTA DEL LAVORO, DEL DENARO? 

Ti sei mai fermato a pensare a chi sei, a cosa vorresti fare nella vita, a cosa per te sarebbe gratificante fare come lavoro? O hai semplicemente, come la maggior parte, cercato la soluzione più a portata di mano ritenendo i tuoi sogni e le tue passioni “solo hobby per il tempo libero” (che non hai mai avuto) ritenendoti uno senza arte nè parte?  Ognuno di noi, NESSUNO ESCLUSO, sa fare qualcosa. Tutti abbiamo un qualcosa in cui siamo davvero bravi, anche la cosa più stupida, anche solo saper battere un chiodo o decorare palline di Natale.

Allora finiamola una buona volta di chiedere ai politici una soluzione. Purtroppo per noi, i politici, nel momento stesso in cui lo diventano (salvo casi che dire rari è un eufemismo), iniziano a pensare al loro benessere, alle loro famiglie, ai loro interessi! Sono la dimostrazione lampante del “chi fa da se, fa per tre”. Sono l’egoismo tipico degli umani. 

E allora, perchè non lo facciamo anche noi? Perché ci umiliamo strisciando ai loro piedi, aspettando le briciole dei loro pasti pantagruelici? Perché tutti i disoccupati, i precari, quelli che davvero non ce la fanno più, non si uniscono una buona volta, invece di creare inutili fratture interne tipo “io son di sinistra”, “io sono dei sindacati”, “io voto Lega” e via dicendo … perché non ci si unisce e si fa fronte comune?  Non rimanere nell’indolenza, non cullarti nella disillusione, non renderti malleabile e controllabile.  Insieme tutti i disoccupati, i precari, i disillusi, gli incazzati, sono una forza!!! Sono milioni. Non ha senso neanche linciare i politici: ignoriamoli! Dobbiamo capire che senza di noi non hanno ragion d’essere! Perderanno il lavoro e saranno esattamente come tutti noi, che ora veniamo additati come poveracci, come derelitti, come cretini (cit. ministro Brunetta), come fossimo paria senza il minimo valore. Ripeto, NON SIAMO SCARTI, SIAMO PERSONE!!!  E come tali, dobbiamo REAGIRE.  Si deve creare un movimento dal basso, una coesione, in cui ci si aiuti tra di noi, si collabori, ci si scambino le proprie competenze, della serie “io ti imbianco la casa, tu mi aggiusti le sedie”. Questa è la vera collaborazione, questo è il vero lavoro. Non fare gli schiavi per aziende che servono questo sistema. Hai un mutuo? Se tutti non paghiamo cosa succede alle banche? Falliscono! Ricordiamoci che le banche sono una associazione a delinquere legalizzata che pratica l’usura. E anche le banche se vengono ignorate saltano. Siamo noi che le facciamo vivere, siamo noi che li stipendiamo, siamo noi che possiamo farle chiudere una buona volta.  Ritirate dai vostri conti tutti i vostri risparmi, nel giro di una settimana il sistema crollerà! Senza risparmi in banca che qualcuno può bloccarvi, sarete liberi, non più controllati, non più inermi di fronte a decisioni non vostre. Evviva il caro vecchio materasso, la vecchia mattonella dove mettere i risparmi.  Creiamo cooperazione. Ricordatevi che la strategia più vecchia del mondo per mantenere il proprio culo radicato alla sedia è “DIVIDE ET IMPERA”. Ne consegue che unirsi è la strategia migliore per fargli saltare la sedia da sotto il culo. Se stiamo uniti, chi ci ferma?  Abbiamo uno strumento in più per poterci organizzare: internet !!!  Con internet milioni di persone possono unirsi e fraternizzare. Perché non lo si fa? Perchè i politici vogliono che si resti divisi, arrabbiati l’uno con l’altro, a ringhiare per strappare un pezzo di una bistecca così piccola che ci hanno dato loro per tenerci buoni. Ci hanno educati così, ma non deve restare così, non più, perche noi stiamo male, perchè non abbiamo più dignità. Perché vogliono che non valiamo più niente.  Non cacciate la testa sotto la sabbia, non fate come al solito gli “italiani chiagni e fotti”. Ci prendono in giro da troppo tempo nel mondo per questo nostro modo di fottercene di tutto. Una buona volta, ora che il sistema è marcio e sta crollando, strappiamogli di mano le redini, facciamolo crollare del tutto, diamogli lo strappo finale, ricominciamo!!!  Una buona volta, non piegarti.  AGISCI.  Se non ne puoi più agisci, non nasconderti più.  Tu vali qualcosa a prescindere dal tuo lavoro, dalla tua casa, dai tuoi amici.  Tu vali perchè sei una persona.  Agisci, perchè questo mondo che non ti piace cambi veramente. Uniamoci, per agire.

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Adriano Sella I Nuovi Schiavi del Lavoro Emi – Editrice Missionaria Italiana


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