di M. Pescosta
Di recente, causa forze maggiori, mi sono interessata alla situazione disoccupazione in Italia. E ragionandoci un po’ mi sono chiesta: come mai nessuno si ribella? Dunque, poniamo il caso che tu sia un lavoratore dipendente. Un bel giorno ti licenziano accampando varie scuse, dal ridimensionamento dei dipendenti a “eh, mi spiace, c’è crisi…” nonostante il capo vada in giro in Mercedes … Una volta licenziato, cerchi lavoro per agenzie, magari hai 40 anni o più e nessuno ti vuole perchè non sei inquadrabile in “stage non retribuito” o non possono percepire gli incentivi al lavoro giovanile se ti assumono, o la nuova, modernissima scusa che ormai ti senti ripetere anche dal macellaio: “c’è crisi”. Ma poco importa, perchè in realtà non prendono neanche i ventenni (esperienza personale), nemmeno gratis, tranne quelli “consigliati da” e quelli che escono dalla università che poi manderanno via a calci nel culo finiti i 6 mesi di stage. Insomma, morale della favola: non ti prendono da nessuna parte.Hai passato la tua vita a lavorare senza sosta, a incazzarti con i capi, a fare straordinari trascurando la famiglia, oppure addirittura neanche hai potuto fartela, una famiglia. Magari hai un mutuo da pagare (pessima cosa fare debiti…).
E cosa fai? Ti butti giù. Perchè per anni non hai fatto altro che pensare a te stesso come a un lavoratore dipendente, senza scopi, con i paraocchi fissi alle tempie, felice della condizione di “occupato”, ignaro che ti stessero per strappare il tappeto da sotto i piedi. Per anni, decenni, siamo stati accecati dall’idea che il lavoro dia valore alla vita, che senza lavoro non valiamo più un cavolo… l’Italia è un paese fondato sul lavoro; bella frase, peccato che non si dica che in realtà l’Italia è un paese fondato sulle persone!! Non su uno strumento per vivere. Questa è la vera beffa. Perchè il lavoro è questo, come il denaro: uno strumento. Leggetevi la definizione e la storia del termine denaro. Dunque, tu, ormai disoccupato, ti butti giù, ti ritieni svuotato, senza valore, annichilito a pura macchina non più produttiva. Uno scarto. Dov’è finita la dignità di persona? Dov’è finito l’istinto di autoconservazione? Continuare a elemosinare dal sistema-stato-truffa uno straccio di lavoro è sbagliato. E sai perché? Perché questo tipo di economia è nato bacato e morirà presto. Lo stanno facendo saltare, ancora non te ne sei accorto? Piano piano le tue sicurezze verranno meno, ed è una cosa voluta. Vogliono la tua disperazione, la distruzione dei tuoi valori, della tua vita, della tua sicurezza. Perché una persona senza sicurezze è il soggetto migliore da controllare, rigirare, indirizzare. Ovvio che non intendo fare solo pars destruens. Infatti questa è la mia domanda: prima che tutto questo calvario iniziasse, prima che iniziassi a lavorare, a renderti docilmente schiavo e dipendente, prima di mutui, crisi delusioni e licenziamenti……TU, COSA VOLEVI FARE NELLA VITA? QUALI ERANO I TUOI SOGNI? QUALI PASSIONI NON HAI COLTIVATO PER CORRERE COME UN CRICETO NELLA RUOTA DEL LAVORO, DEL DENARO?
Ti sei mai fermato a pensare a chi sei, a cosa vorresti fare nella vita, a cosa per te sarebbe gratificante fare come lavoro? O hai semplicemente, come la maggior parte, cercato la soluzione più a portata di mano ritenendo i tuoi sogni e le tue passioni “solo hobby per il tempo libero” (che non hai mai avuto) ritenendoti uno senza arte nè parte? Ognuno di noi, NESSUNO ESCLUSO, sa fare qualcosa. Tutti abbiamo un qualcosa in cui siamo davvero bravi, anche la cosa più stupida, anche solo saper battere un chiodo o decorare palline di Natale.Allora finiamola una buona volta di chiedere ai politici una soluzione. Purtroppo per noi, i politici, nel momento stesso in cui lo diventano (salvo casi che dire rari è un eufemismo), iniziano a pensare al loro benessere, alle loro famiglie, ai loro interessi! Sono la dimostrazione lampante del “chi fa da se, fa per tre”. Sono l’egoismo tipico degli umani.
E allora, perchè non lo facciamo anche noi? Perché ci umiliamo strisciando ai loro piedi, aspettando le briciole dei loro pasti pantagruelici? Perché tutti i disoccupati, i precari, quelli che davvero non ce la fanno più, non si uniscono una buona volta, invece di creare inutili fratture interne tipo “io son di sinistra”, “io sono dei sindacati”, “io voto Lega” e via dicendo … perché non ci si unisce e si fa fronte comune? Non rimanere nell’indolenza, non cullarti nella disillusione, non renderti malleabile e controllabile.Post correlati: Nessuno Parla più dell’Islanda
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Adriano Sella
I Nuovi Schiavi del Lavoro
Emi – Editrice Missionaria Italiana