Problemi di Nomenclatura? Ecco come fare...

Creato il 22 marzo 2011 da Pianetascienza @PianetaScienza
Ad alcuni può risultare più difficile ricavare la formula chimica dal nome, ad altri il contrario... Ma basta capire il giusto metodo, fare un po' di esercizio e la nomenclatura non sarà più un problema!
Adesso cercheremo di imparare due tipologie di nomenclatura: quella tradizionale e quella IUPAC.

 Cominciamo dagli ossidi:
Gli ossidi sono dei composti binari (metalli e non-metalli con l’ossigeno); quelli formati dai metalli vengono chiamati ossidi basici, mentre, gli altri, formati dai non-metalli, prendono il nome di anidridi.

 Per definire la nomenclatura di questi composti bisogna sempre tenere conto del numero di ossidazione degli elementi interessati.
Per la nomenclatura tradizionale :
● se l’elemento ha una sola valenza: si utilizza il suffisso “-ico
● se l’elemento ha 2 valenze: quella minore prende la desinenza “-oso”, mentre quella maggiore “-ico”.
● se l’elemento ha più valenze: a quella più piccola attribuiamo il prefisso “ipo-” e poi alle altre, in ordine crescente, la desinenza “-oso”, “-ico” ed infine, a quella maggiore, il prefisso “per-”.
Per la nomenclatura IUPAC :
● dobbiamo scrivere il termine “ossido”, che può assumere il prefisso di-, tri-, tetr(a)-, pent(a), esa-, ept(a)- …ecc in base al numero di atomi dell’ossigeno, a questo, segue il nome dell’elemento e come per l’ossigeno, anche agli altri elementi vengono aggiunti i prefissi (di-, tri-, tetr(a)-…) secondo il numero degli atomi dell’elemento che costituisce il composto binario.
Proviamo insieme:
Na2O___   Cominciamo a vedere quali sono i numeri di ossidazione del sodio. L’elemento considerato ha valenza. Avendo un solo numero di ossidazione (+ 1), per la nomenclatura tradizionale, prendiamo il prefisso “-ico”, mentre per quella IUPAC dobbiamo prendere in considerazione i numeri degli atomi di sodio ( 2 ); ed il composto verrà perciò chiamato:
TRADIZIONALE: Ossido sodico
IUPAC: Ossido di disodio
Cl2O___   Il cloro ha invece quattro numeri di ossidazione: in questo caso, avendo l’ossigeno numero di ossidazione -2 , il cloro ha numero di ossidazione +1. Questo perché dobbiamo trovare quel numero che moltiplicato per il numero degli atomi di cloro e sommato successivamente al numero d'ossidazione dell'ossigeno ci dia zero, ossia:
-2 (n.o. dell’ossigeno) + 2 (numero atomi di cloro) x 1 = 0
Perciò, ora che sapete che il numero di ossidazione del cloro è +1, andate a controllare sulla tavola periodica: la valenza +1 è il valore più basso. Il nome del composto sarà:
TRADIZIONALE: Anidride ipoclorosa
IUPAC: Ossido di dicloro
Gli idrossidi (composti ternari formati da un metallo, ossigeno e idrogeno) e gli ossoacidi (composti ternari formati da un non-metallo, ossigeno e idrogeno) adottano lo stesso sistema; l’unica differenza, rispetto agli ossidi, è che la terminologia “ossido” viene sostituito, rispettivamente, da “idrossido” e da “acido”.

NaOH     - TRADIZIONALE: idrossido sodico   - IUPAC: idrossido di sodio
H2CO3 - TRADIZIONALE: acido carbonico   - IUPAC: acido triossocarbonico
Mentre per gli idracidi (composti binari formati dagli elementi del VII gruppo e lo zolfo con l’idrogeno) e gli idruri (composti binari tra un metallo e l’idrogeno):
HF   -TRADIZIONALE: acido fluoridrico (al nome dell’elemento del VII gruppo si aggiunge la desinenza “-idrico”)   - IUPAC: fluoruro di idrogeno
CaH2 -TRADIZIONALE: idruro di calcio   - IUPAC: diidruro di calcio
Passiamo ora ai sali:
Il procedimento, ancora una volta, è sempre lo stesso, cerchiamo dunque, di capire meglio come funziona il meccanismo, attraverso degli esempi guidati.
Sali binari :
FeCl3___ Nella nomenclatura tradizionale si aggiunge la desinenza “-uro” al nome del “non metallo” e la desinenza “-oso” e “-ico” al metallo; mentre nella nomenclatura IUPAC si aggiunge la desinenza “-uro” al nome del secondo elemento. Il nome sarà quindi:
TRADIZIONALE: cloruro ferrico
IUPAC: tricloruro di ferro
Sali ternari :
NaClO2___ innanzitutto moltiplichiamo il numero degli atomi di ossigeno ( 2 ) per il suo corrispettivo numero di ossidazione, ossia -2. Per cui abbiamo 2 x (-2) = -4  A questo punto ricaviamo da ClO2 l’ossoacido da cui deriva, ossia HClO2.
Abbiamo calcolato precedentemente il numero d’ossidazione dell’ossigeno, -4, ed adesso, facciamo in modo tale che la somma dei singoli numeri d’ossidazione del composto sia zero. (-4) + 1 (n.o. dell'idrogeno)= -3 ( per cui il numero d’ossidazione del cloro, affinché la somma sia zero, deve essere +3).
Adesso guardiamo sulla tavola periodica i numeri d’ossidazione del cloro: +-1, +3, +5, +7. Il numero 3 si trova al secondo posto, quindi gli viene associata la desinenza “-oso”.
Nel caso dei sali, però, il termine “oso” viene sostituito con “ito”, mentre il termine “ico” con “ato”.
Il nome finale del sale sarà quindi:
TRADIZIONALE: Clorito di sodio
IUPAC: Diossoclorato di sodio
Se avessimo dovuto invece ricavare la formula chimica dal nome…
▪ Dalla nomenclatura tradizionale: essendo un “clorito di sodio” capiamo dalla desinenza “ito” che l’ossoacido relativo deve avere il numero d’ossidazione che corrisponde ad “oso”. Andiamo quindi a vedere sulla tavola periodica e identifichiamo come numero d’ossidazione idoneo “+3”.
Cerchiamo di ricavare l’ossoacido che  deriva dal sale, dal quale dobbiamo trovare la formula chimica: per cui scriviamo HClO. Abbiamo trovato che il numero d’ossidazione del cloro è +3, quindi: 1 (numero d’ossidazione dell’idrogeno) + 3 (numero d’ossidazione del cloro) = 4. Dato che l’ossigeno ha il numero di ossidazione è “-2” e il numero che abbiamo ricavato è pari a “4”, significa che l’ossoacido in questione deve avere due atomi di ossigeno. Infatti -2 (numero valenza ossigeno) x 2 (numero atomi di ossigeno) =-4   4-4=0
Scomponiamo poi l’ossoacido ricavato (HClO2) in ClO2- (mettiamo i “-“ a seconda del numero degli atomi di idrogeno che perde) e il sodio in Na+ (consideriamo solo un + perché il sodio ha come numero di ossidazione soltanto +1).
Abbiamo quindi:   Na+ ClO2-
Il “+” per il ”-“ si annullano ed ecco la formula finale del clorito di sodio: NaClO2
▪ Dalla nomenclatura IUPAC: dal nome Diossoclorato di sodio capiamo subito che nella formula finale devono esserci 2 atomi di ossigeno e uno solo di sodio. Quindi la formula sarà  NaClO2.
Alcuni esempi:
Fe(ClO4)3 - TRADIZIONALE: Perclorato ferrico     - IUPAC: Tris(tetraossoclorato) di ferro
K2CO3 - TRADIZIONALE: Carbonato di potassio   - IUPAC: Triossocarbonato di potassio
Fe2(SO3)3 - TRADIZIONALE: Solfito ferrico   - IUPAC: Tris(triossosolfato) di diferro