Procida bellezza arcaica di tufo e di vulcano che inali camminando senza orologio.

Creato il 02 ottobre 2014 da Hugor @msdiaz61
Procida è di quella bellezza lì, arcaica, di tufo e di vulcano, che inali camminando senza orologio.
Certo ci sono strade, autovetture, negozi e altre modernità, ma c’è qualcosa che resiste come a rivelarci la natura grezza e primitiva ad ogni passo, ad ogni scorcio, ad ogni incontro.
Forse sono piccole spiagge scure protette dalla costa alta, brulla, curvata dai venti.
O sono case messe lì, così alla rinfusa, ad assecondarne il terreno, a scalarne la roccia. Sono di certo quelle poche parole da ascoltare, giusto le necessarie, come se qui, i procidani volessero mantenere un segreto, difendersi dalle moltitudini, non avere un prezzo.
Il destino comune delle isole, Piccole. Qualunque lingua si parli, dovunque si abiti e da qualsiasi luogo si parta, una sola strada sarà quella per arrivare qui. L’ avere una unica rotta, una ed una sola prospettiva, una sorta di linea retta, come quella che tutti i giorni da Napoli o Pozzuoli disegnano i traghetti per Procida.
E così questi diventano luoghi diventano ricordi che si rivivono ogni volta con quel lento avvicinarsi alla costa, con le sagome grigie all’orizzonte che cominciano a colorarsi, quel disegno delle case sempre più dettagliato, quell’odore della salsedine delle cime lanciate sul molo quando si tendono a calare la passerella.
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