Prodi: Europa e Russia hanno bisogno l’una dell’altra

Creato il 28 ottobre 2013 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 28 ottobre 2013 in Opinioni ed eresie, Russia, Slider, Unione Europea with 1 Comment
di Giovanni Bensi

“Le politiche europee nei confronti della Russia non sono state buone in questi anni”. Lo ha detto Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli intervenendo alla giornata inaugurale del II Forum Eurasiatico a Verona.

“La Russia ha un tasso di crescita reale nel medio periodo tra il 3 e il 4 per cento. Anche l’Europa è in crescita e sta uscendo dalla crisi, sebbene non tutti i Paesi stiano mantenendo il medesimo trend positivo”, ha osservato Prodi. Nei rapporti economici con la Russia, – ha continuato l’ex presidente della Commissione europea, – l’UE sta mantenendo una divisione interna: da un lato Germania e Italia hanno adottato un atteggiamento favorevole, dall’altro Gran Bretagna, paesi scandinavi e baltici sono andati in direzione opposta”, ha osservato.

“Questo – ha proseguito Prodi – ha dato un messaggio sbagliato alla Russia: Putin si è tutelato mettendo in atto un piano di riserva con l’Unione doganale con Bielorussia e Kazakhstan. Credo però, – ha aggiunto l’ex premier italiano, – che questa non sia un’alternativa sufficiente per la Russia. Nonostante il cambiamento della Bielorussia e i progressi del Kazakhstan, i due Paesi non hanno un mercato omogeneo, esso manca anche della tecnologia che potrebbe offrire l’Europa. Allo stesso tempo, l’Ue viene spinta dagli Stati Uniti a siglare l’accordo commerciale transatlantico che porterà ad avere l’area di libero scambio più grande del mondo”.

Romano Prodi ha concluso il suo intervento sottolineando che l’Europa ha bisogno della Russia e la Russia dell’Europa: “In questo senso l’Ucraina – ha detto Romano Prodi – esclusa dall’Unione doganale, deve essere considerata un ponte e non un elemento di tensione. Durante il mio governo mi sono opposto alla volontà di Bush di inglobarla nella Nato pensando fosse necessaria la presenza di Stati cuscinetto. Oggi è diverso. Un’adesione dell’Ucraina non deve essere considerata in funzione anti-Russia, ma come un ponte di congiungimento che renda uniformi le due realtà economiche rendendo le reciproche strutture compatibili così da poter superare insieme l’attuale momento di crisi”.

Foto: European Parliament, Flickr

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