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L'enologia e il mercato
L'enologia durante tutto il corso del novecento e ancora chiaramente oggi, si è molto evoluta e soprattutto piegata anche a quelle che sono le esigenze del mercato globale venutosi a creare lentamente fin da tempi più antichi, con il mercantilismo anglosassone che dal seicento riprese quello che era l'antico mercato globale romano in Europa.
Oggi, a differenza del passato, l'enologia dispone di sofisticate attrezzature tecnologiche che la accompagnano in altrettante basi scientifiche molto approfondite, che da una parte non hanno fatto altro che confermare le tradizioni contadine ed agrarie di un tempo, dall'altro ha permesso di sviluppare una scienza precisa che parte dalla costruzione molecolare del vino e dell'uva.
L'enologia infatti è una vera e propria scienza di studio che riguarda il vino e la sua produzione, e che si avvale ormai di studi universitari, botanici, chimici e fenologi con persone molto preparate che hanno alle spalle anni di approfondimenti scientifici.
Tutte le grandi aziende ormai reclutano laureati ed esperti per seguire i lavori delle loro produzioni, dal vigneto fino alla bottiglia.
Ogni passo del processo è stato studiato attentamente, tanto che si conoscono tutte le reazioni singole che si verificano all'interno degli acini cosi come durante la conservazione in bottiglia.
Questo ha permesso di sviluppare tutta una serie di nuove attrezzature e di migliorare quelle arcaiche già esistenti, con tutta un'industria cresciuta attorno a queste produzioni. Inoltre sono stati sviluppati tutta una serie di prodotti, più o meno naturali o chimici, per seguire passo passo questi processi in modo da ottenere i risultati migliori.
Prodotti per l'enologia
Si possono intendere per prodotti per l'enologia quelle sostanze utili a nutrire la pianta, come i concimi o i diserbanti per combatterne i nemici, o i lieviti selezionati in laboratorio per ottenere delle fermentazioni più accurate, o prodotti per la sterilizzazione degli impianti. Ma anche molte delle attrezzature ormai utilizzate normalmente in cantina o in vigna, sia per la produzione che per la conservazione del vino.
Oggi l'indotto derivante da questi prodotti è miliardario e coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori, che possono essere impiegati in laboratori, officine di montaggio o anche semplicemente nella produzione delle botti. Un mondo talmente variegato a cui spesso non si pensa quando si stappa una bottiglia di vino. Alcuni lavorano esclusivamente per quella che è la gestione della vigna, altri per quella che è la produzione vera e propria del vino.
I prodotti per la vigna
Anche qui siamo di fronte a una serie infinita di prodotti per l'agricoltura, che la moderna scienza fornisce per alleggerire il pesante lavoro nel vigneto e per migliorarne la resa, sia quantitativa che qualitativa.
La vigna può aver bisogno sia di prodotti naturali per la sua crescita, sia di macchinari per velocizzare e alleggerire il lavoro umano.
Dopo un lungo periodo in cui la chimica prese il sopravvento nell'agricoltura, oggi la nuova tendenza è quella di rivolgersi a prodotti naturali, come veniva fatto una volta, che forniscano comunque il giusto apporto alla pianta senza comprometterla chimicamente. La moderna scienza ha quindi sviluppato dei prodotti concimanti naturali selezionati per apportare più o meno nei dosaggi determinati sali minerali a seconda del periodo vegetativo. Quello che ancora spesso non si riesce a sopperire con i rimedi naturali sono i rimedi contro i parassiti, che attualmente sono attaccabili generalmente solo con prodotti chimici, anche se in qualche caso si possono usare alcuni rimedi naturali.
In vigna vengono spesso usate anche numerose attrezzature meccaniche utili per la vendemmia, come le vendemmiatrici meccanizzate, o anche semplici aratrici.
I prodotti in cantina
Ma è in cantina che si hanno gli utilizzi più importanti dei prodotti per l'enologia. Oggi nessuno usa più il vecchio tino per fermentare il mosto. Le grandi aziende fanno affidamento su tutta una linea di prodotti che si impiegano dalla ricezione dell'uva fino all'imbottigliamento del vino.
Una volta arrivate in cantina, le uve devono essere trasportate su nastri per essere selezionate. I produttori che non vogliono effettuare questa selezione a mano, più dispendiosa in termini di tempo e denaro, possono utilizzare dei macchinari che le selezionano, dopo essere passati per delle disparatrici che eliminano automaticamente i raspi, in base alla grandezza. Poi tutto avrà la necessità di utilizzare dei macchinari, dalla pigiatura, uva volta effettuata con i piedi in una sorta di festa collettiva, alla macerazione e fermentazione, da effettuare in vasche di acciaio o cemento, o più raramente di legno. Molte di queste vasche, oltre ad essere controllate temodinamicamente, possono essere anche ermetiche per effettuare le operazioni in assenza di ossigeno.
C'è poi l'affinamento, da effettuare in bottiglia, tini d'acciaio o botti, la filtrazione, per eliminare le parti solide e l'imbottigliamento, totalmente automatico. La cantina insomma è oramai un centro tecnologico del valore di centinaia di migliaia, se non milioni di euro. Anche i prodotti più artigianali hanno bisogno di un minimo di macchinari, e nessuna azienda ormai può fare a meno di questi prodotti.