Gli aromi sono largamente utilizzati in ogni settore industriale: si va dai prodotti alimentari ai detersivi, che utilizzano aromi ed estratti profumati per dotare il prodotto di una fragranza gradevole o facilmente riconoscibile. Ma un nuovo studio della University of Washington, condotto da Anne Steinemann, mostra come alcune di queste fragranze, del tutto innocue e spesso di origine naturale, possono creare composti chimici nocivi.
L'analisi di 25 prodotti profumati tra i più famosi sul mercato, inclusi prodotti etichettati come naturali, organici o non tossici, ha mostrato come possano nascere oltre 133 composti chimici classificati come pericolosi o tossici, e non elencati chiaramente sulle etichette.
Era già noto che circa un terzo degli americani sviluppano disturbi come mal di testa e problemi respiratori se esposti ai vapori di prodotti profumati. Per anni i dottori di tutto il mondo hanno registrato parecchi casi di persone intolleranti ad un certo tipo di aromi o di fragranze, con lo sviluppo di sintomi anche nel caso, per esempio, di profumatori d'ambiente, la cui fragranza viene diffusa nell'aria.
Come sottolinea l'autrice dello studio, "'Naturale' non significa senza composti chimici sintetici. 'Verde' non significa sicuro o salutare. 'Senza aromi' non significa non tossico o senza fragranze. Ci sono molti paradossi e molte sorprese in questo caso".
E continua: "Ho visto un bambino di tre anni avere attacchi ogni volta che il vicino usava un detergente profumato per il bucato e lo esponeva all'esterno. Volevo scoprire cosa era contenuto in questi prodotti".
L'analisi di 25 prodotti tra detergenti per piatti, ammorbidenti, deodoranti, shampoo per bambini e prodotti per la pulizia, ha mostrato che il rischio è reale. I ricercatori hanno analizzato i cosidetti "composti organici volatili", che sono stati ricreati da ogni prodotto all'interno di un contenitore di vetro, scoprendo oltre 133 componenti volatili.
Tra questi, 24 sono classificati come tossici o pericolosi secondo i parametri delle leggi federali. Undici invece emettevano composti chimici noti per essere cancerogeni, anche a bassi dosaggi. E circa la metà di tutti i prodotti era etichettata come "verde" e non tossica.
Il problema è che questi composti spesso non compaiono nelle etichette: solo uno dei 133 compariva in ogni etichetta, mentre il resto delle etichette mostravano solo vaghi riferimenti a "agenti pulenti", "ammorbidenti", "fragranze" e "oli essenziali". "Ma molti non ne elencavano nessuno. Il che, per la legge, è ok. Se dovessero uscire da sigarette o pipe, sarebbero sotto regolamentazione. Ma se si trovano nel sapone o nei deodoranti per ambienti, non sono regolamentati" spiega Steinemann.
Circa il 5% della popolazione americana è intollerante agli aromi e alle fragranze utilizzate in diverse tipologie di prodotti, e in modo tale da modificare la loro routine quotidiana. Circa il 30% delle persone invece si dimostra sensibile a questi composti chimici, con manifestazioni che vanno dal mal di testa a problemi nel concentrarsi.
"Sta aumentando la senzazione che non si dovrebbero scaricare queste cose in ambienti in cui ognuno di noi è esposto" spiega Claudia Miller, esperta di salute ambientale e allergie all'Università del Texas. Secondo la Miller, i prodotti profumati espongono la gente a rischi contro la propria volontà, come nel caso del fumo passivo.
"Vorrei poteste vedere le centinaia di e-mail che ho ricevuto da persone con storia assolutamente struggenti e devastanti" conclude Steinemann. "Hanno perso i loro lavori, le loro case, e le loro famiglie".
'Non-Toxic' Scented Products Emit Toxic Chemicals