Produrre energia dai vulcani

Creato il 16 febbraio 2012 da Pdigirolamo

L’idea è semplice: usare il fuoco dei vulcani come una specie di fornello. Ci si butta l’acqua dentro, si riscalda e si utilizza poi il vapore prodotto per azionare le turbine di una centrale elettrica: proprio come succede nelle centrali termoelettriche, ma anche in quelle nucleari e negli impianti solari termodinamici.

Normalmente gli impianti geotermici producono elettricità sfruttando il calore proveniente dall’interno della Terra e che in alcune zone viene concentrato da particolari caratteristiche del sottosuolo, come, per esempio, a Larderello in Toscana.

Il nuovo approccio si propone invece di sfruttare il calore dei vulcani: una risorsa molto concentrata, nota e potenzialmente immensa.

Se il ragionamento teorico è semplice, tradurlo in realtà è una vera sfida. L’idea non è nuova (alcuni l’hanno proposta anche in Italia, nell’area del Vesuvio) ma finora non ha mai avuto seguito. Le società americane AltaRock Energy e Davenport Newberry Holdings ritengono che si ora possibile sperimentare un progetto esecutivo, con il sostegno di un consorzio di investitori, fra cui Google e il governo degli Stati Uniti.

Il progetto, con un investimento di 43 milioni di dollari (circa 33 milioni di euro), si è concentrato sul vulcano inattivo Newberry, nell’Oregon (Nord-ovest degli Stati Uniti). Si prevede di costruire un pozzo profondo ove nell’estate 2012 iniettare 3.000 litri d’acqua al minuto, per un totale di 90 milioni di litri in 21 giorni: secondo i calcoli, l’acqua dovrebbe uscire abbastanza rapidamente e a una temperatura sufficientemente elevata da consentire la produzione di elettricità su scala commerciale.

I problemi sono di diversa natura, a cominciare dalla difficoltà di costruire un bacino in profondità, sufficientemente grande da contenere l’acqua necessaria. Tuttavia le società proponenti si dicono ovviamente convinti che saranno superati e che si possa passare ad una produzione commerciale di energia elettrica entro 10 anni.

[foto da qnm.it]



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