Keith accetta e ha non poche difficoltà a entrare nell'ottica di essere un professore universitario...un po' sui generis visto che intrattiene rapporti con una sua alunna e c'è una terribile professoressa di letteratura che vorrebbe vederlo cacciato a pedate.
Ma lui comincia a crescere e il corso di sceneggiatura con lui.
E anche il rapporto con Holly Carpenter, una sorta di factotum nel campus universitario, anche lei una "studentessa" fuori corso un po' sui generis....
Ok, temo di dovervi fare una confessione: è sin dagli anni '90 che Hugh Grant rappresenta una specie di gulity pleasure per me.
Lo adoro, mi piace fisicamente, lo trovo veramente bello ( se fossi gay crollerei ai suoi piedi) e soprattutto mi piace il personaggio che lui continua a recitare film dopo film: il tipo stralunato che vive nel suo mondo che , guarda il caso, procede a una velocità differente rispetto a quello in cui vive tutta la restante parte dell'umanità.
Lo conobbi in Quattro matrimoni e un funerale e poi non l'ho più abbandonato, seguendolo affettuosamente nella sua carriera fatta quasi esclusivamente di personaggi incapaci di crescere o perlomeno in difficoltà nell'affrontare le scelte impegnative che la vita ti può proporre.
Quindi la sua sola presenza era una ragione sufficiente per guardare questo film che in realtà ha un'altra motivazione importantissima che mi ha fatto accingere alla visione alla stessa velocità di una palla di fuoco lanciata nello spazio profondo ( vabbè stamattina mi è uscita così).
E complimenti vivissimi al suo personal trainer che a 50 anni suonati ce la conserva così tirata fisicamente e così assolutamente desiderabile.
Si, anche in questo film che sembra una romcom come le altre, magari con protagonisti un po' più avanti negli anni rispetto alla maggior parte dei film appartenenti a questo specifico genere e che invece si rivela una piacevolissima sorpresa, un divertissement leggero e ironico che però si pregia di contenere delle piccole notazioni che rifuggono la banalità.
La prima cosa che si nota è che la storia tra i due protagonisti non ha uno sviluppo così prevedibile e lineare: c'è alchimia tra di loro, gioco di sguardi, i soliti discorsi seriosi di Hugh Grant che si inceppano ogni tre parole, gli occhioni da cerbiatta di lei che lo guardano in un mix di comprensione e vera compassione umana, ma non c'è il solito momento super ruffiano del bacio romanticissimo da sparare a favore di camera.
E' tutto affidato all'immaginazione dello spettatore.
Altro fattore da sottolineare è la linea sempre più sottile che demarca l'attore dal suo personaggio: oggi Hugh Grant è un bel 55 enne ( un po' invecchiato, abbastanza sgualcito ma sempre un bel pezzo di figliolo per chi apprezza l'articolo e molte ragazze sembrano gradire) che probabilmente il suo momento di massimo splendore nella sua carriera lo ha già vissuto.
Parliamo anche di uno che stava con una delle donne più belle del mondo a quel tempo, Liz Hurley e si è fatto beccare con un mignottone da strada di rara bruttezza riuscendo quasi a ditruggere la sua vita.
Eppure pian piano è riuscito a risollevarsi, a ritagliarsi questo personaggio abbastanza standardizzato che fa dell'inadeguatezza il suo tratto distintivo ( ma naturalmente ci sono state anche divagazioni sul tema come la sua partecipazione a Cloud Atlas) in alcuni film assai gradevoli , non capolavori ma assolutamente guardabili come Notting Hill , About a boy o Il diario di Bridget Jones che mettono in risalto tutta la sua grazia british.
Lui non recita un personaggio, porta semplicemente una generosa parte di se stesso in scena.
E se continua a piacere perché non continuare a farlo?
Professore per amore fa sorridere in più di un'occasione, è un film piacevolmente fuori dal tempo un po' come l'Università e la città dove è ambientato, ha quel retrogusto amarognolo che potrebbe farlo apprezzare ancora di più a chi non è precisamente un fan di questo tipo di film e , come detto, contiene al suo interno dialoghi non banali e riflessioni interessanti.
Non filosofia junghiana ma qualche notazione intelligente.
E questi 100 minuti riescono a passare in un attimo.
PERCHE' SI : Hugh Grant e Marisa Tomei nello stesso film, rom com divertente e con interessanti variazioni sul tema compreso un retrogusto amarognolo, ottimi dialoghi, ottimo cast di supporto.
PERCHE' NO : a chi non piace il genere...qualche cliché che è duro da scalfire, un po' troppo rose e fiori, la vita vera è decisamente più complicata.
LA SEQUENZA : la scelta degli studenti del proprio corso con criteri assolutamente "meritocratici" e il primo incontro con la terribile prof di letteratura amante di Jane Austen.
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Hugh Grant e Marisa Tomei non mi hanno deluso neanche questa volta.
E' possibile ancora fare una rom com per protagonisti over 50.
In altri tempi un film con questo cast non sarebbe stato mandato al macero nella calura estiva.
Per la Tomei il tempo sembra essersi fermato e non sembra più ripartire.
( VOTO : 7 / 10 )