Parlando del web nella sua settimanale colonna sul Guardian Andrew Brown, giornalista e scrittore londinese classe 1955, dichiara:
“Internet è così grande, così potente e inutile, che per alcune persone è un completo sostituto della vita.”
Non ho trovato migliore introduzione a Profondo Blu di queste poche parole e se leggerete il libro non vi sarà difficile capire perché.. Come d’abitudine, della trama diremo il giusto, per non rovinare le possibili sorprese e soprattutto perchè il bello dei libri è leggerli.. ragione per la quale non esistono “bignami” dei romanzi gialli ma solo dei grandi classici (che a volte per quanto classici sono troppo lontani per poter essere apprezzati in età scolare, si noti infatti che ho letto Anna Karenina alla tenera età di 28 anni, amandolo moltissimo)..
Comunque sto, come sempre, divagando.. La storia inizia così:
“Il furgone bianco e malconcio l’aveva messa a disagio.
Lara Gibson sedeva al bancone del Vesta’s Grill sul De Anza a Cupertino, in California, e stringeva lo stelo freddo del suo bicchiere di Martini cercando di ignorare i due giovani programmatori in piedi poco lontano da lei che le lanciavano occhiate inequivocabili.
Guardò di nuovo fuori, attrverso la pioggerella che stava cadendo, e non vide traccia dell’Econoline senza finestrini che, ne era convinta, l’aveva seguita dalla sua abitazione, a qualche chilometro di distanza da lì, fino al ristorante. Lara scese dallo sgabello, si avvicinò alla vetrina e scrutò fuori. Il furgone non era nel parcheggio del ristorante. E non era nemmeno dall’altra parte della strada, nel parcheggio della Apple Computer, nè in quello accanto che apparteneva alla Sun Microsystems. Entrambi quei punti sarebbero stati la scelta ideale per chiunque avesse voluto tenerla d’occhio, sempre che il conducente la stesse davvero seguendo.
No, il furgone era solo una coincidenza, decise Lara, una coincidenza messa in risalto da una punta di paranoia.”
Ricapitolando, siamo in California, regno delle coltivazioni di frutta e vino, ma soprattutto luogo simbolo dello sviluppo dell’informatica, in una piovigginosa giornata dell’anno di grazia 2001 e tutti sono giovani informatici che comprendono il web e digitano codice anche nel sonno.. Quasi tutti..
“..Bussarono alla porta e la guardia fece entrare altri due uomini. Il primo era sulla quarantina, aveva un volto scarno, capelli biondo scuro pettinati all’indietro e tenuti in ordine dalla lacca.
Aveva le basette lunghe e indossava un completo grigio da quattro soldi. La camicia bianca sformata e lisa aveva bisogno di essere infilata per bene nei pantaloni. Guardò Gillette con una punta di interesse. “Signore”, disse al direttore con voce piatta. “Sono il detective Frank Bishopp della squadra omicidi della polizia di stato.” Salutò Anderson con un cenno distratto e rimase in silenzio.”
Bishop, detective vecchio stile (che nella mia testa ha l’aspetto di Clint Eastwood ai tempi di Dirty Harry), con la camicia sempre al limite e i capelli laccati entra nella storia senza baldanza, affidato ad un incarico che non solo non aveva chiesto ma che lo allontana da un’indagine a cui teneva molto.. la prima impressione è scialba.. ma guai a farsi ingannare dalle prime impressioni.. Frank Bishop (proprio come l’ispettore Callahan – Callaghan nella versione italiana – interpretato da Clint eastwood) è un poliziotto in gamba, certo non capisce intenet e non sa praticamente niente di tecnologia, ma è bravo a capire le persone e questa dote si rivelerà preziosa nel corso delle indagini all’inseguimento di Phate, omicida seriale sfuggente, vendicativo e decisamente capace nel ramo del social engineering..
Ma nella corsa contro il tempo, contro Phate e contro Shawn, Bishop non sarà solo.. una squadra di poliziotti e consulenti informatici seguirà tutta la vicenda, con l’aggiunta di Wyatt Gillette, un hacker di notevole esperienza, indiziato per alto tradimento perchè sospettato di avere inventato un software di decrittazione capace di interpretare lo standard 12 (il complesso codice cifrato del Mistero della Difesa) temporanemanete scarcerato, proprio per poter dare la caccia al serial killer nel suo ambiente naturale ovvero la rete..
Mi auguro che l’ambientazione, i personaggi e le poche tracce fornite vi abbiano messo una curiosità del diavolo e che stiate già consultando on line il sito della vostra biblioteca di fiducia alla ricerca di una copia di Profondo Blu o che, in alternativa, vi siate già lanciati alla ricerca di una copia a prezzo ridotto in vendita su uno dei molti siti che vendono libri on line.. o meglio ancora che abbiate già scaricato la versione e-book in lingua originale (in italiano ancora non esiste)..
In ogni caso, spero che vi sia venuta voglia di leggerlo e che a breve mi inonderete di commenti, perchè è un thriller perfetto per le vacanze, ricco di suspance e con un’ambientazione notevole, soprattutto per gli appassionati di tecnologia.
.. ma ricordate, “niente è come appare” quindi non fidatevi di niete e di nessuno..
Buona Lettura!
Jeffery Deaver
Profondo Blu
Traduzione di Maura Parolini – Matteo Curtoni
Sonzogno, 2001 – pp. 442
ISBN 884542149X
Link: Rizzoli, Jeffery Deaver (sito ufficiale in lingua inglese), Jeffery Deaver su Wikipedia, The Blue Nowhere (versione e-book in lingua inglese).