Ormai si sa che odio gli zombi. Non li sopporto. Soprattutto quelli che corrono. Sono rumorosi, affamati, maleducati e lasciano viscere ovunque. Questo quando non provano di staccarti la testa con un morso. Non mi piace guardarli attraverso il rassicurante schermo televisivo perché so che là fuori, da qualche parte, c’è un bokor (un sacerdote di magia nera Yoruba, avete presente il Vudù?) che si diverte a riesumare i morti e farne i propri schiavi affamati di cervelli. Dall’altra parte c’è sicuramente qualche scienziato svalvolato che un virus ‘zombificante’ l’ha messo insieme in quattro-e-quattr’otto e non vede l’ora di sperimentarlo con campioni a caso della popolazione. D’altronde c’è chi dice che il ceppo dell’ebola originariamente serviva a questo, fare in modo che le masse nemiche si scarnificassero a vicenda. Brrr. Non ci voglio pensare, molto meglio farsi un bel bagno, portandosi eventualmente una mazza con se nella vasca… e poi prepararsi a uscire.
Per sicurezza mi porterò un flacone di ‘Zombie for Him’ da spruzzarmi addosso in caso di attacco. Come perché? Perché se lo zombi non riconosce odore di ‘vivo’ non ti si magna. O meglio, ti usa come seconda scelta.
No, davvero. E’ un profumo. E’ in vendita.
E i ragazzi della Demeter sono dei furbacchioni… fra il nero e il mistero.