Progetto di riforma modifiche bicameralismo e Titolo V Costituzione – BOZZA 12.03.2014

Creato il 14 marzo 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario
Il bicameralismo paritario sopravvive solo per le leggi costituzionali, che sono approvate “collettivamente” dalle due Camere. Tutte le altre leggi vengono trasmesse da Montecitorio all’Assemblea delle autonomie, che “entro dieci giorni”, puo’ decidere di esaminarlo ed entro trenta giorni emanare un parere: alla Camera spetta comunque l’ultima parola.L’Assemblea delle autonomie partecipa all’elezione del presidente della Repubblica e ha inoltre una “funzione di raccordo tra Stato e Regioni”, si occupa di atti dell’Unione europea, “svolge attivita’ di verifica dell’attuazione delle leggi dello Stato e di valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sul territorio”.La riforma cancella dalla Costituzione e abolisce cosi’ definitivamente le Province. Viene abolito anche il Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.Dal titolo V della Carta viene eliminata la legislazione concorrente tra lo Stato e le Regioni. Alle materie di competenza legislativa esclusiva dello Stato si aggiungono, tra le altre: il sistema nazionale della protezione civile; l’ordinamento scolastico, l’universita’ e la ricerca; il lavoro; il governo del territorio; la produzione, il trasporto e la distruzione nazionali dell’energia; le grandi reti di trasporto.Per “esigenze di tutela dell’unita’ giuridica o economica della Repubblica o di realizzazione di riforme economico-sociali di interesse nazionali”, la legge dello Stato puo’ intervenire in materie di competenza regionale. Con legge, puo’ essere delegata dallo Stato alle Regioni la competenza legislativa in alcune materie, anche per un tempo limitato.

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