cliccando sulla scritta qui sopra. Buona lettura!
Alessandro Cassano non è laureato e non è un lettore accanito. Tuttavia, è riuscito in qualche modo a sfuggire alle grinfie dell'analfabetismo. Trascorre il tempo parlando di sé in terza persona e pubblicando amenità sul blog Obbrobbrio, nel quale simula competenze linguistiche e dispensa consigli per scrivere male.
(N.d.D. Di solito le biografie dei partecipanti hanno un tono più professionale, Alessandro fa da eccezione).
L'opinione di Alessandro
Trasposizioni cinematografiche che detesto ce ne sono, e son tante. Prima su tutte quella del Il bell’Antonio di Brancati, romanzo che si fa beffa dei miti del Fascismo narrando le vicissitudini di un antieroe impotente, in un teatrino di personaggi ai limiti della macchietta. La sceneggiatura di Pasolini ne ha stravolto lo spirito e il registro, rendendolo pesante come un blocco di marmo e ridimensionandolo a mero dramma familiare all'italiana. Parlando di film che ho apprezzato, cito su tutti Il partigiano Johnny di Guido Chiesa, che potenzia le immagini e la poesia di cui il romanzo di Fenoglio è pregno senza prenderne in alcun modo le distanze. Forse si tratta di un caso estremo, di un approccio quasi reverenziale del regista nei confronti dell’autore, ma il risultato è comunque notevole.
Credo che Cuore di tenebra di Conrad rappresenti l’opera definitiva sotto questo aspetto. Ogni descrizione infonde un’idea di dinamismo, crea un universo perfettamente visibile agli occhi del lettore. Non c'è mezzo sassolino che si rassegni al proprio status di oggetto inanimato, passivo. Il risultato è una prosa meravigliosamente raccontata e molto più evocativa delle pacchiane figliastre dello "show, don’t tell".
Le è capitato di acquistare il libro da cui è stato ispirato un film dopo averlo visto? Quale? Ne è rimasto soddisfatto o deluso? Credo non mi sia mai capitato. Il cinema è un’arte violenta, che impone immagini e ritmo allo spettatore. Non riuscirei a liberarmi da “residui” quali il volto degli attori, le ambientazioni, le musiche di sottofondo. Il risultato sarebbe un’esperienza di lettura meno interattiva, e son certo che non la gradirei.