Inizia oggi la pubblicazione degli articoli riguardanti il Progetto L&F.
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partecipanti cliccando sulla scritta qui sopra.
Buona lettura!
Anita Book
Il suo sogno nel cassetto è quello di diventare una scrittrice e J.K.Rowling e Neil Gaiman sono la sua personale fonte di ispirazione.
Da gennaio 2012 è rappresentata dalla Trentin & Zantedeschi Literary Agency.
Le risposte di Anita
Qual è il film tratto da un libro che più ha odiato e quale quello che più ha apprezzato? In entrambi i casi, per quale motivo?
Volendo pensare a un film tratto da un libro mi viene subito in mente Harry Potter, forse perché si ispira a una delle mie saghe preferite, anzi a quella più amata. Nonostante i continui cambi di regista, ho trovato ogni pellicola sempre più suggestiva e capace di regalarti quasi le stesse potenti emozioni che scaturiscono dalla lettura dei romanzi. Ovvio che l'adattamento cinematografico, soprattutto quando attinge a un'opera letteraria, è una sfida rischiosa che richiede una certa responsabilità e una certa dose di sapiente ingegno.
Non amo i registi che scombinano del tutto la trama di un libro solo per capriccio personale o per darne una visione più spettacolare. È come per l'opera lirica: quando si inscena nei teatri si rispetta ciò che è scritto nel libretto. Il cinema funge da interprete, da traduttore di immagini, ma deve lasciare inalterato e pulsante il cuore della storia. Purtroppo ne ho visti parecchi di film ispirati a libri, anche di un certo spessore letterario, che mi hanno trasmesso un senso di perdita, di vuoto e di incompiutezza.
Di libri che mi hanno proiettata nelle pagine come se stessi vedendo un film ce ne sono stati tanti. Harry Potter sicuramente, poi la saga di James Patterson dedicata al personaggio di Maximum Ride, i romanzi di Rick Riordan, quelli di Neil Gaiman, King, persino con Jane Austen mi è capitato; e ancora Lewis, Kami Garcia e Margaret Stohl, John Green, Joanne Harris, David Nicholls... La lista potrebbe proseguire all'infinito. Tuttavia ho anche incontrato autori che mi hanno invece lasciato indifferente nei confronti delle loro storie. La penna che apprezzo di più per la sua capacità di scrivere come se stesse costruendo un film è quella di Stephen King.
Sì. A pensarci bene ce ne sarebbero tanti, però dovendo dare un titolo solo sceglierei Proibito di Tabitha Suzuma. Affronta un tema scottante, quello di un amore incestuoso, ma lo fa attraverso una prosa soave, dolce e amara insieme com'è la realtà, cruda e difficile da digerire in alcuni punti e tumultuosa come i sentimenti umani. Mi piacerebbe visionarne una versione cinematografica, anche se mi rendo conto che si tratta di un lavoro non da poco.
Le è capitato di acquistare il libro da cui è stato ispirato un film dopo averlo visto? Quale? Ne è rimasto soddisfatto o deluso?
Mi è capitato, certamente. Con le Cronache di Narnia. Presi il volume accorpato della Mondadori dopo aver visto Il Leone, La Strega e L'Armadio, adattamento del primo volume della serie, composta da sette libri. Inutile dire che è stato amore folle. Leggendo i vari capitoli è stato come entrare davvero nell'armadio di Narnia e viaggiare attraverso questo universo popolato sì da creature bizzarre e nemici sempre in agguato ma anche da metafore, alcune sottese e altre più evidenti, che richiamano al mondo religioso e alla fede incrollabile di Lewis. Con la sua opera magistrale ha lasciato grandi insegnamenti. Perciò, no, non ne sono rimasta affatto delusa.Le è capitato di leggere un libro e immaginare uno dei personaggi con il volto di qualche attore che pensa sarebbe perfetto nel ruolo? Se sì, chi e per quale personaggio?
Leggere un libro e immaginare uno dei personaggi con il volto di qualche attore... Uhm. No, a dire il vero non mi è mai successo. Ho sempre preferito chiedere una mano alla fantasia per affidare un corpo e un'identità somatica ai personaggi delle storie che leggo. È più divertente, stimolante, creativo e personale.